Shanghai non dorme mai, e nemmeno AgiBot. La startup fondata nel 2023 da Zhihui Peng, ex “Genius Youth” di Huawei, ha appena lanciato LinkCraft, una piattaforma che sembra uscita da un film di fantascienza ma è tutta realtà cinese. L’idea è semplice nella sua genialità: carichi un video di un movimento umano e il tuo robot umanoide lo replica con precisione chirurgica. Niente più laboratori ipertecnologici o settimane di programmazione manuale. Un clic, e il robot impara.

L’intelligenza artificiale entra nel corpo dei robot come un personal trainer digitale. LinkCraft utilizza cattura del movimento e apprendimento per imitazione, tecnologie che permettono ai robot di osservare, capire e riprodurre azioni complesse. Il risultato è un umanoide che non solo esegue azioni meccaniche, ma apprende gesti quasi naturali, pronti per applicazioni industriali, domestiche o perfino artistiche.

Il contesto cinese fa la differenza. Hardware a basso costo, un ecosistema di talenti nel campo AI e robotica, e investitori robusti come Tencent Holdings e HongShan rendono AgiBot un concorrente formidabile nello scenario globale. La strategia è chiara: ridurre le barriere d’ingresso, trasformare ogni utente in un creatore di movimenti robotici e ampliare l’adozione di umanoidi.

Tradizionalmente, insegnare a un robot a muoversi richiede attrezzature sofisticate, modellazione algoritmica e giorni di test. LinkCraft promette di condensare tutto in pochi click, abbattendo costi e complessità. La piattaforma non è solo uno strumento, ma un laboratorio democratizzato di creatività robotica, capace di attirare anche chi non sa distinguere un codice da un cacciavite.

Ironia della sorte, il futuro della robotica potrebbe passare attraverso la nostra voglia di mostrare gesti quotidiani davanti a una videocamera. Più carichi video, più i robot apprendono, più il confine tra umano e macchina si assottiglia. AgiBot non sta vendendo solo hardware, sta vendendo la possibilità di insegnare un gesto, di lasciare un’impronta digitale nel movimento stesso.

LinkCraft è uno specchio della rivoluzione cinese in AI e robotica. Il software imita, apprende e trasforma, mentre gli umanoidi diventano strumenti capaci di adattarsi a scenari reali senza l’ombra di un ingegnere dietro ogni movimento. Non siamo più al regno dei robot statici e prevedibili, ma a un’era in cui ogni gesto umano può diventare patrimonio di un’automa.

La piattaforma apre un dibattito sottile: quanto potere si trasferisce dall’umano al robot quando quest’ultimo impara dall’uomo? AgiBot propone una risposta pragmatica: più conoscenza condivisa, meno frizioni tecnologiche. Non è fantascienza, è ingegneria con un twist creativo. Il futuro dei robot umanoidi sembra meno laborioso e molto più… umano.