Amazon ha acceso i motori del suo nuovo colosso dell’intelligenza artificiale. Project Rainier, annunciato per la prima volta nel dicembre 2024 e ora ufficialmente operativo in Indiana, è un data center da 11 miliardi di dollari che segna una svolta nella corsa ai modelli generativi. L’obiettivo è chiaro: fornire la potenza di calcolo necessaria ad Anthropic, la società di IA generativa dietro Claude, che molti analisti ormai considerano l’unico vero rivale strutturale di OpenAI.

Il sito, che si estende su 1.200 acri, ospita già circa 500.000 chip Trainium2 progettati internamente da Amazon Web Services. Secondo la roadmap interna, la capacità raddoppierà fino a sfiorare il milione di unità, rendendo Rainier uno dei poli computazionali più potenti al mondo. Ron Diamant, ingegnere capo di AWS e architetto dei chip Trainium, ha definito il progetto “una delle imprese più ambiziose mai intraprese da AWS, una infrastruttura unica che inaugura la prossima generazione di modelli di intelligenza artificiale”.

La scelta dell’Indiana non è casuale. L’area offre accesso a energia relativamente economica, ampi spazi per l’espansione e un’infrastruttura di rete che Amazon ha progressivamente potenziato negli ultimi anni. Si tratta di un tassello strategico nella competizione per il dominio del calcolo AI, dove la disponibilità di chip e potenza computazionale è diventata la nuova valuta geopolitica.

Le azioni di Amazon, guidata da Andy Jassy, hanno registrato un incremento dell’1,5% nel pre-market, segno che gli investitori interpretano Project Rainier come un acceleratore per il business cloud e l’integrazione con i modelli generativi di Anthropic. Non è la prima collaborazione tra i due colossi: Amazon ha partecipato a diversi round di finanziamento di Anthropic, l’ultimo dei quali ha valutato la società a 183 miliardi di dollari.

Il nuovo centro ospiterà non solo le versioni attuali dei modelli Claude, ma anche le evoluzioni successive. Amazon ha chiarito che Rainier fungerà da laboratorio per la prossima generazione di chatbot e modelli multimodali, capaci di gestire linguaggi, immagini e codice in modo nativo. È un investimento che ha un sapore di lungo periodo e riflette la volontà di Jassy di trasformare AWS in un’infrastruttura fondamentale per la nuova economia dell’intelligenza artificiale.

Nel frattempo, Anthropic continua a mantenere una strategia di alleanze multiple. All’inizio del mese, la società ha ampliato la propria partnership con Google per utilizzare le unità tensoriali TPUs, in un accordo che, secondo quanto dichiarato, vale “decine di miliardi di dollari” e porterà online oltre un gigawatt di capacità entro il 2026. Tuttavia, Anthropic ha ribadito il proprio impegno a mantenere Amazon come principale partner di training e cloud provider.

In termini di impatto industriale, Project Rainier rappresenta più di un semplice data center. È il manifesto fisico di come la potenza di calcolo sia diventata la linfa vitale dell’intelligenza artificiale moderna. Chi controlla la capacità di addestrare modelli su scala planetaria controlla, in prospettiva, il futuro della produttività digitale. E Amazon, con la sua infrastruttura e la partnership strategica con Anthropic, sembra decisa a dettare il ritmo di questa nuova era del calcolo generativo.