Martedì scorso 1X, con base a Palo Alto, ha svelato NEO, un robot umanoide pensato per spazzare via le incombenze domestiche e offrire assistenza personalizzata grazie a un’IA integrata. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il robot da merce da laboratorio a compagno di vita casalingo.
Secondo gli analisti, il mercato dei robot umanoidi e dei robot di servizio potrebbe superare i 400 miliardi di dollari entro un decennio, spinto dall’accelerazione dell’“embodied AI” e dalla crescente scarsità di manodopera. Tesla, Figure AI, Agility Robotics e altri stanno già sperimentando “bot che camminano” nelle fabbriche o fanno consegne; 1X vuole replicare quel salto tecnologico dentro i corridoi delle nostre case.
Børnich, fondatore e CEO, ha raccontato che l’idea “è nata quando avevo dieci anni”, immerso in romanzi e cinema sci-fi che immaginavano un futuro in cui l’umanità si liberava dei compiti banali. “Possiamo concentrarci su ciò che conta davvero”, dice — frase ad effetto, ma con chiodi tecnici sotto la vernice.
NEO pesa circa 66 libbre (~30 kg) ma promette di sollevare fino a 154 libbre (~70 kg). Offre un’architettura “tendon-drive” (attuatori basati su tendini) che gli consente movimenti morbidi e sicuri vicino agli umani, con emissione sonora contenuta (22 dB, inferiore a un frigorifero). Il corpo è rivestito da strutture polimeriche 3D‑lattice deformabili per assorbire urti e impatti.
Sul fronte dell’intelligenza, NEO monta un modello linguistico interno che gli consente di conversare, conservare contesto e rispondere a comandi vocali. Sa già svolgere compiti come ripiegare vestiti, organizzare scaffali e sistemare stanze. Se gli utenti gli chiedono qualcos’altro, può entrare in “Expert Mode”: un operatore 1X remoto lo guida per quella specifica attività, mentre NEO “impara” l’azione per non doverla delegare in futuro.
Il modello commerciale prevede due strade: acquisto una tantum a 20.000 USD oppure un abbonamento mensile da 499 USD (con versamento iniziale di 200 USD per prenotarlo). 1X indica che le spedizioni inizieranno nel 2026.
Durante l’evento pre‑lancio, ospitato presso il quartier generale di Palo Alto, sono state mostrate demo in cui NEO veniva controllato da remoto tramite visori VR da test users. Ciò suggerisce che la sua autonomia è ancora limitata. Le mani, per ora, sono considerate “rudimentali”, e la navigazione avviene con una visione basata su telecamere (senza LiDAR né radar).
1X Technologies: da Halodi a casa nostra
1X nasce da un’eredità norvegese: fu fondata nel 2014 come Halodi Robotics da Bernt Øivind Børnich, con l’obiettivo di sviluppare attuatori sicuri e controllo robotico avanzato per robot industriali e sanitari. Nel corso degli anni ha evoluto il suo posizionamento: rimessa a fuoco sul robot domestico sotto il nome 1X Technologies.
Nel 2024 la società ha raccolto 100 milioni di dollari in un round di Serie B guidato da EQT Ventures e altri investitori, dopo aver già convinto il fondo delle startup di OpenAI in una fase precedente. Produce principalmente in Hayward (California) e dispone di operazioni anche in Norvegia. Wikipedia
La mutazione strategica da “robot per industria e sanità” a “robot da casa” ha comportato nuove sfide: ambienti domestici sono più imprevedibili di una linea di produzione, con scala, oggetti variabili, animali, bambini, stanze collegate e scelte stilistiche. Tuttavia, 1X punta a capitalizzare la “forma umana” come vantaggio: ogni oggetto in casa è pensato per l’uomo, quindi un robot con mani, occhi e corpo simili può teoricamente interagire più naturalisticamente. Fast Company+21x.tech+2
le zone d’ombra e le mine nascoste
Premessa: è corsa. La retorica di “robot da casa in vendita” è potente, ma sotto la luce tecnica emergono dubbi legittimi.
Il fatto che le demo più impressionanti siano state realizzate con operazione remota suggerisce che l’autonomia non sia ancora al livello promesso. In altre parole: un robot animato da un joystick nascosto. Un test giornalistico lo conferma: molte delle manipolazioni erano “pilotate da esseri umani dietro le quinte”.
La raccolta dei dati è centrale per 1X. Quando NEO entra in una casa, le sue telecamere registrano ciascuna azione – non solo per il cliente, ma per addestrare il modello su casi reali. Questo lega strettamente l’adozione domestica alla “data ingestion” massiva — che solleva questioni di privacy, diritti e trasparenza.
Il prezzo è audace: 20.000 USD per un robot “versione 1” è un salto non da poco. Anche l’abbonamento da 499 USD mensili impone un carico ricorrente. Il paragone con un’automobile è implicito. Alcuni commentator online hanno notato che il robot può sembrare una “mechanical Turk”: nel momento in cui non sa fare un’azione, interviene un operatore umano remoto, con tutto ciò che implica in termini di costo e legittimità.
La percezione dell’“uncanny valley” resta un problema: un robot che imita troppo da vicino l’umano senza piena competenza rischia di creare inquietudine. In psicologia robotica si osserva che una moderata somiglianza genera fiducia, ma un’iper-realizzazione – senza reali capacità – disturba.
Infine: infrastruttura di manutenzione, ricambi, aggiornamenti software, durata della batteria in contesti reali, interferenze domestiche (animali, polvere, cavi), e interventi “manuali” su guasti sono tutti nodi da sciogliere.
1X gioca d’anticipo nella corsa al “robot da casa”. Se NEO riuscirà anche solo a fare una decina di compiti utili – scaricare lavatrici, ordinare tavoli, raccogliere oggetti sparsi – può entrare nella soglia di “utile quotidiano”. Quel che conta è il rapporto costo/beneficio percepito dal consumatore.
Il modello ibrido “autonomia + guida umana” è strategico: permette un deployment anticipato (quando l’AI non sa tutto) e una raccolta dati reale per migliorare la piattaforma. In startup lean spesso si costruisce “il sogno” mentre si raccoglie il training set. Ma crea una tensione: l’esperienza utente iniziale deve essere convincente, non solo un proof of concept.
Il mercato affronta concorrenti aggressivi: Tesla (Optimus), Figure, Agility, e start-up emergenti. Il vantaggio competitivo di 1X è la focalizzazione sul domestico e l’esperienza maturata in attuatori sicuri (Halodi). Però ogni ritardo, ogni difetto, ogni incidente può spaccare la fiducia del pubblico (e dei regolatori).
Le collaborazioni con operatori remoti e “esperti 1X” implicano costi operativi ampi e una catena di supporto diffusa. Il margine su 20.000 USD deve resistere a supporto, aggiornamenti e logistica internazionale.
Se il robot riesce davvero a imparare “in casa” (on‑device learning o modelli personalizzati), può evolvere da prodotto a piattaforma. Ma siamo lontani: la memoria, l’energia e la complessità del mondo reale (oggetti imprevisti, variazioni ambientali) sono sfide monumentali.