Chiariamo subito un punto: l’IA generativa non è il nemico. Il nemico è il pensiero pigro. E OpenAI, con la sua nuova modalità Study Mode, tenta finalmente di mettere un freno all’orgia di outsourcing cognitivo che ha trasformato ChatGPT da promettente mentore digitale a complice silenzioso dell’apatia scolastica. Ora la macchina dice “aspetta un attimo, ragiona tu”. È quasi rivoluzionario.

Questa nuova funzionalità, già in fase di roll-out per gli utenti loggati ai piani Free, Plus, Pro e Team, si comporta come un professore un po’ severo ma giusto. Niente più risposte masticate e pronte all’uso: Study Mode propone domande, chiede spiegazioni, stimola l’autovalutazione. E se non si collabora? Niente risposte. Una forma di “disobbedienza pedagogica” algoritmica che sembra uscita più da una pedagogia socratica che da una strategia di prodotto della Silicon Valley.