In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, un recente studio di GoodHabitz mette in evidenza come un lavoratore su tre sia stanco del proprio lavoro e desideri cambiare attività. La ricerca, che ha coinvolto oltre 1000 dipendenti italiani, segnala una crescente insoddisfazione per i lavoratori italiani.
Dalla ricerca emergono diversi dati interessanti:
- poco più di 1 su 2 (il 55%) si definisce soddisfatto del proprio percorso lavorativo mentre sempre più persone hanno cambiato o stanno valutando di cambiare lavoro per motivi di insofferenza verso la propria mansione (30%);
- la percentuale è particolarmente significativa per i più giovani e cresce per la fascia under 44, quella rappresentata da millennial e gen Z, raggiungendo il 34% contro il 28% degli over 45;
- la condizione di stanchezza verso il proprio lavoro è più marcata nei grandi contesti aziendali, toccando il 32% tra i lavoratori di aziende con oltre 250 dipendenti;
- solo il 23% dichiara di aver sviluppato competenze nella gestione dello stress e appena il 10% nella gestione dei conflitti, aspetti importanti per la conduzione positiva del proprio lavoro e del rapporto con i colleghi.
L’Intelligenza Artificiale come strumento di supporto al benessere mentale
In questo contesto, l’Intelligenza Artificiale può offrire soluzioni innovative per migliorare il benessere dei lavoratori e rispondere alle esigenze delle risorse umane. L’AI può essere utilizzata per monitorare e prevenire situazioni di stress e burnout attraverso l’analisi dei dati e il riconoscimento dei segnali di disagio psicologico. Le piattaforme basate sull’AI possono fornire supporto personalizzato ai dipendenti, aiutandoli a gestire lo stress e migliorare la loro soddisfazione lavorativa.
Formazione e sviluppo delle soft skills
La formazione continua e l’aggiornamento delle competenze sono cruciali per affrontare le sfide del mondo del lavoro moderno. Secondo lo studio di GoodHabitz, solo il 23% dei dipendenti ha sviluppato competenze di gestione dello stress, mentre appena il 10% ha acquisito abilità nella gestione dei conflitti. L’AI può giocare un ruolo importante anche qui, offrendo programmi di formazione personalizzati che aiutano i lavoratori a sviluppare le soft skills necessarie per prosperare nel loro ambiente lavorativo.
Riduzione della stanchezza e aumento della produttività
L’AI può automatizzare compiti ripetitivi e di routine, riducendo il carico di lavoro e permettendo ai dipendenti di concentrarsi su attività più gratificanti e creative. Questo non solo migliora la produttività, ma contribuisce anche a un maggiore benessere mentale, riducendo la sensazione di stanchezza e monotonia.
L’importanza di un ambiente di lavoro supportivo
Paolo Carnovale, Country Director di GoodHabitz Italia, sottolinea l’importanza di creare un ambiente di lavoro che promuova sia la crescita professionale che il benessere psicologico dei dipendenti dichiarando che “è fondamentale investire nelle soft skills, soprattutto nella gestione dello stress e dei conflitti, per favorire un clima di lavoro positivo e motivante.”
Il World Mental Health Day del 10 ottobre, la ricorrenza che sensibilizza e promuove il benessere mentale in tutto il mondo, ci ricorda quindi che l’Intelligenza Artificiale può essere un alleato prezioso anche per affrontare le sfide legate al benessere mentale dei lavoratori.
Investire in tecnologie AI e in programmi di formazione continua può aiutare a creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo, rispondendo alle esigenze sia dei dipendenti che delle risorse umane.
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