Nel 2025, la Pubblica Amministrazione italiana si trova di fronte a una trasformazione epocale nel procurement ICT. Non si tratta più solo di acquistare tecnologia, ma di adottare soluzioni che rispettino rigorosi criteri ambientali. I Criteri Ambientali Minimi (CAM), aggiornati con il Decreto direttoriale del 6 febbraio 2025, impongono requisiti stringenti per l’acquisto di hardware e servizi IT, come l’efficienza energetica dei data center e la riduzione delle emissioni di CO₂ .
In parallelo, il principio del “Do No Significant Harm” (DNSH), integrato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), obbliga le amministrazioni a garantire che ogni investimento digitale non arrechi danni significativi all’ambiente . Questo significa che ogni progetto ICT deve essere valutato non solo per la sua efficacia tecnologica, ma anche per il suo impatto ambientale.
La piattaforma “PA Digitale 2026” funge da hub per le amministrazioni che intendono accedere ai fondi del PNRR, offrendo strumenti e linee guida per garantire che gli acquisti siano conformi ai CAM e al principio DNSH . In questo contesto, fornitori come Seeweb, che adottano pratiche sostenibili e certificazioni ambientali, possono offrire soluzioni in linea con le esigenze della PA, contribuendo a una trasformazione digitale responsabile e sostenibile
La sostenibilità digitale è diventata un principio guida nella trasformazione digitale della PA, come evidenziato nel Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 dell’AgID . Inoltre, il FORUM PA 2025 ha posto l’accento sulla necessità di una “PA aumentata”, dove l’innovazione tecnologica si coniuga con la sostenibilità ambientale, delineando scenari futuri in cui la digitalizzazione e il rispetto per l’ambiente procedono di pari passo .
Nel 2025, la Pubblica Amministrazione italiana non può più permettersi di considerare la sostenibilità come un optional nel procurement ICT. È una necessità imposta da normative stringenti, da principi ambientali inderogabili e da una crescente consapevolezza dell’importanza di un futuro digitale responsabile.