Non è più la stagione delle app generative. È la vendetta dei server, la resurrezione dell’infrastruttura. E se ancora pensi che AI significhi solo “ChatGPT che ti scrive una poesia triste”, stai già perdendo l’unico rally che conta davvero: quello dei fornitori di potere computazionale puro.

Nel cuore del più infuocato rally tecnologico dell’anno, una nuova divinità si è seduta accanto a Nvidia nel pantheon dell’Intelligenza Artificiale. Si chiama CoreWeave, ticker CRWV, e ha deciso di sfidare apertamente la gravità finanziaria, trasformando un’IPO da $40 in una corsa da quasi $150 in appena due mesi. Nessun chip miracoloso, nessuna app virale. Solo infrastruttura. Ma non quella noiosa e tangibile: quella che alimenta il sogno più costoso e vorace della Silicon Valley l’AI come servizio.