Grazie a Giorgia ZuninoGiorgia Zunino per la segnalazione.

Si è concluso il primo workshop internazionale su Intelligenza Artificiale e Biopsia Liquida nella Medicina Personalizzata, e no, non si è trattato di una conferenza accademica qualsiasi con slide scolorite e coffee break anonimi. È successo in Calabria, all’Università Magna Graecia, dove per una volta il Sud non è stato soltanto un osservatore passivo del cambiamento ma il baricentro di una rivoluzione silenziosa che ha già preso forma. L’evento ha riunito cervelli da Stanford University School of Medicine, ANVUR, CNR e CNEL. Non influencer da LinkedIn, ma professionisti di quelli veri, che lavorano con dati clinici reali e policy che impattano vite umane. Il focus? L’ibridazione tra AI e prevenzione oncologica attraverso la biopsia liquida. Non teoria, ma pratica clinica.

La biopsia liquida, per chi ancora la confonde con un concetto da manuale di biologia molecolare, è un’alternativa minimamente invasiva alla biopsia tradizionale. Attraverso un semplice prelievo di sangue, si possono intercettare cellule tumorali circolanti e frammenti di DNA mutato. È diagnostica predittiva allo stato puro. Se poi la combini con algoritmi di machine learning capaci di leggere segnali invisibili all’occhio umano, si capisce perché questo evento sia stato qualcosa di più di un simposio scientifico. È stato un momento fondativo.

E qui arriva il nodo cruciale: non stiamo più parlando di ricerca futuribile, ma di protocolli già approvati, di dispositivi in sperimentazione clinica avanzata e soprattutto di capitale umano. La dimostrazione più tangibile? La consegna dei diplomi del primo Master italiano interamente dedicato a questa convergenza disciplinare. Non un’iniziativa simbolica, ma un vero e proprio programma formativo pensato per creare professionisti in grado di guidare la nuova sanità, quella algoritmica, personalizzata, preventiva. Una sanità che non aspetta che il paziente sviluppi un tumore, ma lo anticipa con intelligenza e precisione molecolare.

Il workshop si è chiuso con una dichiarazione politica, finalmente degna di questo nome. Il Prof. Francesco Riva, consigliere del CNEL, ha lanciato una proposta che dovrebbe far sobbalzare dalle sedie tutti gli assessori regionali alla sanità: creare una rete nazionale di centri specializzati nell’applicazione clinica dell’Intelligenza Artificiale e della Biopsia Liquida. Uno per ogni Regione. Non come esercizio di equilibrio territoriale, ma come infrastruttura strategica. Ogni centro sarà connesso a un ecosistema fatto di ricerca, imprese biotech, ospedali, medici, pazienti. Un circuito chiuso che trasforma il dato in decisione, e la decisione in intervento precoce. Questo è il genere di sanità che serve all’Italia se vuole evitare di diventare un museo di eccellenze isolate senza impatto sistemico.

Il messaggio, in fondo, è semplice ma spietato: o si crea massa critica o si resta irrilevanti. E la Calabria, con questo workshop, ha dimostrato che la periferia può diventare centro se si lavora su contenuti veri. È stato anche un atto simbolico: invertire il flusso dell’innovazione che normalmente parte da Milano, Boston o Berlino, e portarlo a Sud, in un ateneo che ha deciso di fare da hub, non da appendice. Qualcuno lo chiamerebbe “democratizzazione dell’innovazione”. In realtà, è puro pragmatismo.

Non è più tempo di rincorrere i trend, bisogna anticiparli. Perché chi oggi ha l’AI che legge il sangue, domani avrà la sanità che evita il cancro prima ancora che diventi un problema. Tutto il resto è folklore.


Liquid biopsy in cancer: current status, challenges and future
Una review recente su molteplici tumori, che sintetizza vantaggi, biomarcatori e il ruolo crescente del machine learning nel miglioramento diagnostico e prognostico (diabete.com)

Precision cancer classification using liquid biopsy and advanced ML
Studio con algoritmi XGBoost e LightGBM applicati a cfDNA/ctDNA e biomarcatori proteici, ottenendo accuratezza del 99,45 % e AUC 99,95 % per la diagnosi precoce di 7 tipi di cancro (nature.com)

Liquid Biopsy and Artificial Intelligence as Tools to Detect CRC
Review focalizzata sul carcinoma colorettale (CRC), che illustra come l’AI migliori la stratificazione e gestione clinica dei pazienti

Liquid biopsy into the clinics: Current evidence and future perspectives
Analisi completa sull’ingresso della biopsia liquida nella pratica clinica, inclusi limiti e potenzialità future (sciencedirect.com)

Report IFOM 2023 – PEGASUS & SAGITTARIUS trials
Studi clinici italiani (IFOM) che integrano biopsia liquida post-operatoria per adattare terapie in tumore colorettale, sfruttando anche tecnologie omiche e AI (ifom.eu)

Biopsia líquida e Machine Learning – approccio DELFI
Revisione dettagliata su DELFI, modello ML che analizza frammenti di cfDNA con gradient boosting per distinguere pazienti con cancro da quelli sani (AUC ≈96 %) (es.wikipedia.org)

Cancer Likelihood in Plasma (CLiP)
Metodologia Stanford che combina caratteristiche genomiche multiple e machine learning per migliorare l’accuratezza diagnostica da cfDNA (diabete.com)

A spectroscopic liquid biopsy by Dxcover
Azienda UK con piattaforma MOSA‑AI, test spettroscopico rapido che utilizza AI per rilevare tumori in stadio iniziale, attività già in fasi cliniche (en.wikipedia.org)

Guardant Health – Guardant Reveal e Shield
Test commerciali approvati (USA, Giappone, UE): Reveal per ctDNA in tumore colorettale residuo e Shield per screening polmonare; oltre 6.400 test Medicare a luglio 2024 (en.wikipedia.org)


In evidenza: sintesi comparativa

Nel panorama in rapida evoluzione, emergono tre modelli che sintetizzano direzioni chiave:

  • Modelli ML su cfDNA/ctDNA (XGBoost, LGBM, DELFI, CLiP): eccellono nella precisione diagnostica (> 90 % AUC) e nella classificazione precoce, con algoritmi complessi che permettono di distinguere tra stato patologico e non (nature.com)
  • Integrazione multi-omica e spettroscopica (IFOM, Dxcover): combinano omiche/plasma‑profiling e spettroscopia con AI per monitoraggio post-chirurgico e rilevazione precoce (en.wikipedia.org)
  • Applicazioni cliniche reali con test commerciali (Guardant): la biopsia liquida entra nella routine clinica con test validati e adottati su larga scala

Curiosità e note provocatorie

La tecnologia DELFI che legge i pattern frammentometrici del cfDNA ricorda l’analisi satellitare: “leggi” un flusso e poi rilevi anomalie biomolecolari.
Guardant Reveal non è solo diagnostica, ma un vero e proprio sistema di monitoraggio post-operatorio—sembrerebbe fantascienza, ma è realtà.


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