Ho installato e sto “giocherellando” con Gemini-Cli. L’enorme vantaggio è quello di poter accedere ai tool presenti su Linux, così da poter eseguire in autonomia una serie di analisi e di operazioni che altrimenti richiedono del codice da scrivere. Praticamente sostituisce una buona parte di quello che di solito faccio, o cerco di fare, con gli agent. Ma vediamo nel dettaglio il mio esperimento.

Come saprete se avete letto qualcuno dei miei articoli precedenti una delle cose che faccio è evitare che le pubblicità vengano “mangiate” da bot e sistemi di clickfraud, oltre all’analisi delle sorgenti del traffico in qualche modo malevolo. Quindi tra le informazioni che usiamo ci sono anche gli IP dal quale proviene questo traffico.

Mi sono detto: “Quale modo migliore di provare il tool a linea di comando di Gemini che estrarre le informazioni che mi servono dai file di dati che ho?” Ho preso quindi un mucchietto di file di dati (poco più di 3000 file) e ho iniziato a fare delle prove.

Prima prova: siamo ottimisti e vediamo che cosa riesce a fare da solo

Chiediamogli di recuperare alcune informazioni dai file presenti nella directory! Iniziamo con la nazionalità di provenienza.

gemini-cli

Ahi ahi ahi! Usa una API di un servizio esterno per prendere la nazionalità degli IP. In parallelo, o almeno è quello che prova a fare senza successo perché poi fa un loop in bash per fare le chiamate in sequenza. Risultato? Il server ha bannato il mio IP quasi subito e Gemini-Cli è rimasto appeso per un tempo biblico prima di capire che oramai non c’era più trippa per gatti. Il solito problema che hanno anche gli agenti che accedono ad API pubbliche.

Seconda prova: passo dopo passo

Cambiamo approccio e, come è giusto fare sempre, diciamogli passo passo quello che deve fare. Ordiniamo a Gemini-Cli di leggere uno dei file e di estrarre qualche informazione:

gemini-cli

Ehi! Sembra funzionare!

Ottimismo gente! Il nostro amico digitale sembra capire quello che gli chiedo! Spostiamo l’asticella un po’ più in alto… ma come? Ci sono. Chiediamogli di creare un .csv con queste informazioni.

gemini-cli

Per fare questo fa quello che mi aspettavo, scrive uno scriptino in python per estrarre i dati e salvarli in un file .csv. Se l’è cavata bene ma non benissimo, non ha tenuto conto delle informazioni precedenti, quindi non ha svolto il compito né come me l’aspettavo né in maniera corretta.

Risultato decente, ma va corretto

gemini-cli

Diciamolo chiaramente, nonostante gli avessi detto dove e come recuperare la country, cosa che ha dimostrato si saper fare, lui ha preferito cercare nel file degli IP. Il risultato è quello che vedete, un file pieno di buchi di dati. Ma è pur vero che in una mezz’oretta ha fatto tutto, non bene, ma ha fatto tutto.
Ma l’AI, per quanto abbia Intelligenza nel nome, non segue il mio motto: “Se fai una cosa fatta bene la fai una volta sola”. Segue più che altro il motto “ci provo e ci riprovo finché non sei contento del risultato” o “ti sei stancato abbastanza di accontentarti del risultato ottenuto“.

Correggere lo script non è complicato, anzi si può evolvere facilmente modificandolo un po’, non sono mai contento di come le AI producono codice. Il problema delle AI col codice è che manca la “mano umana” che lo strutturi pensando alle evoluzioni e alla manutenzione. Ma abbiamo una base di partenza dove la “manovalanza” è comunque utile.

C’è anche un fatto importantissimo da considerare, sicuramente il più importante. Per quanto usi Gemini da mesi in maniera costante, gemini-cli non è gemini. Non ho letto tutta la documentazione e non mi sono informato molto su come sfruttarlo al meglio, un po’ per mancanza di tempo un po’ perché i casi d’uso che ho trovato su Medium o Substack sono banali.

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Il primo incontro non si scorda mai

Gemini-Cli è un buon tool e con il tempo potrà diventare un ottimo tool per lo sviluppo e l’analisi. Le mie indicazioni erano precise ma non abbastanza buone, cosa che sicuramente non ha giovato al risultato. Accedere a file e ai tool di Linux permette un’ottima interazione, e soprattutto ci elimina il tempo di scrittura degli stupidi agent per prendere il contenuto di un file, e per un uso locale questo è indubbiamente un gran vantaggio.

Cosa serve per usarlo al meglio

Dal mio punto di vista bisogna conoscere bene i vari comandi Linux che puoi usare insieme al tool, e creare altri script pensando al fatto che dovranno integrarsi con con gemini-cli. Visti i risultati è importante leggere bene le documentazioni di Gemini-Cli, così da evitare errori grossolani come quello che ho fatto all’inizio, anche se sperimentare è divertente, per le cose più serie è meglio sempre conoscere al meglio gli strumenti che usiamo.

Un’altra cosa che ho imparato giocherellando è che è più importante quello che vuoi fare tu che quello che interpreta lui, quindi se non fa quello che gli è stato detto beh, va corretto a mano o ripetuto il prompt aggiungendo le parti che “dimentica”.

Una cosa molto utile, soprattutto quando lo metteranno a pagamento, è vedere il consumo dei token (vi ricordate dei token? Ve ne ho parlato a lungo in passato), che viene riassunto alla fine della sessione della shell.

gemini-cli

Devo capire come calcola i tempi, visto che tra quello che ho speso io e quello che racconta lui nel riassunto c’è una enorme differenza.

Vi aspetto in futuro per parlare ancora delle potenzialità di Gemini-Cli.

Francesco Contini, Data & Search Engine Expert, Founder Rubedo Data Solutions