Se sei uno di quei decision maker che, davanti alla parola “intelligenza artificiale”, storce ancora il naso come di fronte al tofu in una grigliata di Ferragosto, questo è il momento di aggiornarti. E no, non serve assumere un altro “Prompt Engineer”. Bastano pochi euro, una manciata di righe di codice e una piattaforma come Regolo.ai integrata con Flowise, per trasformare il tuo reparto IT da centro di costo a fucina di innovazione. Quello che Seeweb ha appena messo in piedi con Regolo.ai non è solo un tool da smanettoni. È un cambio di paradigma. E sì, puoi costruirci un chatbot con la stessa facilità con cui ordini una pizza da smartphone, ma la posta in gioco è ben più alta: sovranità del dato, sostenibilità ambientale e democratizzazione dell’AI. Tutto in uno.

Ora, mettiamola così: mentre molti stanno ancora pensando se fidarsi di OpenAI o se installare un LLM in locale sperando di non fondere il NAS, Regolo.ai propone un’infrastruttura elegante, semplice e, udite udite, rispettosa della privacy. Il concetto di “inferenza come servizio”, reso accessibile e trasparente, con modelli già disponibili come Llama o Flux, è l’equivalente tecnologico di un buon espresso senza zucchero: pulito, efficace, diretto al punto. Niente lock-in, niente sorprese. E soprattutto, niente dati “trattenuti” da qualche multinazionale con base legale nelle Bermuda.

Qui entra in scena Flowise, che non è l’ennesima piattaforma low-code per far finta di essere dei prompt wizard, ma un sistema visuale che rende la costruzione di agenti AI e flussi RAG (Retrieval-Augmented Generation) un processo davvero accessibile. Ma attenzione: accessibile non significa banale. Al contrario. Il motore che alimenta Flowise è la versione JavaScript di Langchain e LangGraph, strumenti che chi lavora seriamente con l’intelligenza artificiale conosce bene. Quello che cambia è l’approccio: non ti serve essere un machine learning engineer con due PhD per usarlo, ma puoi comunque fare cose molto, molto serie.

Il cuore pulsante del sistema, se vogliamo dirla tutta, è la combinazione tra embedding, vector store e API di Regolo.ai. E qui casca l’asino, o meglio: qui volano via le scuse. Perché in meno di un’ora puoi avere un QA system che attinge direttamente dalla tua documentazione aziendale, capace di rispondere in modo preciso e contestualizzato. Il tutto senza mandare i tuoi dati sensibili a zonzo per il cloud pubblico. E con un’interfaccia web accessibile su localhost:3000, pronta all’uso grazie a Docker. Più plug-and-play di così, si muore.

Il workflow è tanto lineare quanto potente. Si parte creando un “document store” con i file markdown o HTML della documentazione tecnica. Il caricamento e lo scraping (con Cheerio) sono gestiti automaticamente, e il sistema estrae i contenuti per poi segmentarli con splitter intelligenti come HTMLtoMarkdown. A quel punto, inserisci i tuoi documenti vettorializzati in una memoria temporanea o permanente (puoi anche passare a soluzioni enterprise come Pinecone o Qdrant, se ti senti particolarmente performante), e voilà: il tuo bot ha una base semantica a cui attingere.

Ma la vera magia accade quando inizi a configurare il tuo “Chatflow”: interfaccia visiva, componenti drag-and-drop, API key di Regolo.ai salvata in modo sicuro, embedding via “gte-Qwen2”, e chat via “Llama-3.1-8B-Instruct”. L’esperienza utente è quella che ci si aspetterebbe da un prodotto enterprise ben progettato: zero frizioni, massima trasparenza. E un dettaglio non da poco: ogni risposta del chatbot è tracciabile, con le fonti citate. In un mondo dove l’allucinazione algoritmica è la norma, questa è quasi una dichiarazione politica.

Ora, per i CTO e CEO che leggono: sì, potete fare questo in-house. Non serve un esercito di consulenti o un budget da Fortune 500. Serve solo volontà di uscire dalla comfort zone del “lo facciamo più avanti”. L’adozione di una soluzione come Regolo.ai è una presa di posizione forte verso la tutela del dato aziendale, un atto concreto in favore della sostenibilità (sì, c’è anche il monitoraggio del consumo energetico nella dashboard), e una dimostrazione di maturità tecnologica che separa chi fa innovazione da chi fa PowerPoint.

E se siete preoccupati per la sicurezza o la scalabilità, fatevi un favore e guardate sotto il cofano. Il team Seeweb ha costruito questa piattaforma con una logica che unisce la solidità dell’infrastruttura cloud italiana alla leggerezza delle interfacce moderne. Niente vendor lock-in, niente gimmick da startup californiana. Solo strumenti pragmatici per costruire qualcosa di duraturo, efficiente e, soprattutto, vostro.

Non è un caso che i migliori architetti di soluzioni AI stiano guardando a soluzioni ibride, in cui l’inferenza non avviene più in cloud remoto, ma in ambienti controllati, in cui l’impresa torna a essere proprietaria del proprio sapere. Regolo.ai si inserisce perfettamente in questa traiettoria, offrendo un’infrastruttura “AI Sovereign” che potrebbe diventare lo standard de facto per le PMI evolute e le enterprise che non vogliono più sottostare al ricatto del dato.

E per chi ancora pensa che un assistente virtuale documentale sia solo un gioco da help desk, conviene fare un giro sul backend di Flowise. Con due click puoi creare flussi condizionali, integrare agenti autonomi, gestire fallback intelligenti o persino embeddare il tutto nel sito web aziendale. È lì che si gioca il vero valore: nel passaggio da interfaccia reattiva a sistema proattivo. Da FAQ automatizzata a knowledge engine distribuito.

In un’epoca in cui tutti parlano di AI come se fosse una moda passeggera, Regolo.ai e Flowise ci ricordano che l’automazione intelligente, quella vera, è fatta di scelte concrete. Di piccoli flussi ben progettati. Di modelli open che non ti spiano. Di documenti che diventano conoscenza. E soprattutto, di tecnologie costruite da team che non devono dimostrare niente a nessuno, perché lasciano che sia il codice a parlare.

Benvenuti nell’era in cui l’intelligenza artificiale torna nelle mani di chi ha davvero qualcosa da dire.

Regolo.ai, disponibile a soli 1 € fino alla fine di luglio, offre diversi modelli, da llama a flux, e consente di monitorare l’impatto ambientale delle proprie attività tramite una comoda dashboard.
Un’AI progettata per rispondere alle crescenti esigenze di riservatezza delle informazioni aziendali, con un’attenzione particolare alla sostenibilità.


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Ci piace Regolo.ai perché è semplice, trasparente e sicuro. In poche righe di codice, permette di creare applicazioni AI senza perdere il controllo sui propri dati, con un’attenzione concreta alla privacy e alla sostenibilità. Funziona con modelli open come Llama e Flux, si integra facilmente con Flowise e offre un’infrastruttura italiana, chiara, senza lock-in. È l’alternativa concreta alle big tech, costruita per sviluppatori che vogliono innovare sul serio, senza compromessi.