Brian Armstrong ha appena alzato l’asticella. Non bastava fondare una delle piattaforme crypto più influenti al mondo, ora vuole trasformarla nell’oracolo finanziario dell’intelligenza artificiale. Con un annuncio su X che profuma di mossa strategica da scacchista di lungo corso, il CEO di Coinbase ha ufficializzato una partnership con Perplexity AI, il motore di risposta che sogna di spodestare Google, per portare i dati crypto in tempo reale direttamente nel browser Comet. Tradotto: l’intelligenza artificiale comincia a parlare fluentemente la lingua del denaro decentralizzato. E vuole diventare madrelingua.
Naturalmente, la cosa non si ferma a un semplice plug-in che mostra il prezzo di Bitcoin. Il piano è a due fasi, e la seconda quella più interessante promette un’integrazione nativa tra modelli linguistici avanzati e dati on-chain. Non solo consultare i trend di mercato con una domanda in linguaggio naturale, ma esplorare trade idea, visualizzare dinamiche di token specifici e accedere a insight complessi senza dover toccare un rigo di codice o leggere l’ennesimo grafico su TradingView. Una visione che scommette su un futuro dove gli LLM diventano i front-end cognitivi dell’economia digitale.
La prima fase, già avviata, porta l’indice COIN50 il benchmark dei top token secondo Coinbase direttamente nella sezione “finance” di Perplexity, un’area che sempre più investitori e curiosi stanno esplorando come alternativa all’obsoleta barra di ricerca di Google. Sì, perché se oggi chiedi a Perplexity “qual è il miglior layer 2 su Ethereum?”, la risposta arriva con fonti, sintesi e riferimenti aggiornati. Se domani ci aggiungi feed di dati real-time, la linea tra motore di ricerca e assistente finanziario si dissolve. Ed è proprio lì che Armstrong vuole colpire.
Ma la vera posta in gioco non è solo far girare grafici più veloci. È costruire la cassetta degli attrezzi dell’economia permissionless, quella in cui gli agenti AI e non solo gli umani potranno eseguire pagamenti, scambiare asset, prendere decisioni finanziarie basate su regole verificabili e trasparenti. Mark Troianovski, responsabile delle partnership di Coinbase, lo dice senza mezzi termini: “Crediamo che la crypto sarà il sistema finanziario per l’intelligenza artificiale”. E non è una provocazione campata in aria. È la logica conclusione di due linee evolutive che stanno convergendo: AI che diventa sempre più autonoma, e blockchain che offre un’infrastruttura trustless, programmabile e verificabile in tempo reale.
Certo, l’idea di AI che gestisce denaro su blockchain fa suonare più di un campanello d’allarme. Chi controlla gli agenti? Chi definisce le regole? Chi previene comportamenti predatori o manipolazioni? È qui che la “programmabilità” della blockchain gioca un ruolo centrale: smart contract trasparenti, auditabili, governabili. Il codice come unica legge. L’utopia cypherpunk torna a battere sotto un cuore neurale artificiale.
Nel frattempo, Coinbase continua a spingere l’adozione interna di AI per ottimizzare la propria infrastruttura. Nel 2024 ha già implementato modelli di machine learning per prevedere picchi di traffico e scalare le risorse in automatico, evitando crash e migliorando l’efficienza operativa. Ma ora sta giocando su un altro piano: quello dell’integrazione AI-utente-mercato. In altre parole, far diventare l’interazione con il mercato crypto non solo più accessibile, ma cognitivamente fluida. Un salto di paradigma che va ben oltre la UX: è una questione di intelligenza contestuale applicata alla finanza decentralizzata.
E mentre molti nel settore si preoccupano di regolamentazioni, Armstrong fa l’elogio della deregolamentazione. Un vecchio refrain che risuona familiare: lasciare spazio all’innovazione, evitare la mano pesante del legislatore. Ma qui la posta è più alta, perché stavolta l’oggetto della contesa non è solo una nuova valuta, ma un’infrastruttura cognitiva distribuita. Un layer di intelligenza che potrebbe, letteralmente, prendere decisioni economiche in tempo reale a beneficio (o rischio) di milioni di utenti.
Il valore di mercato dei token legati all’AI è già a quota 26,5 miliardi di dollari, secondo CoinGecko. Un numero che fotografa una narrativa in rapida accelerazione: ogni protocollo, ogni chain, ogni servizio che promette di fondere deep learning e decentralizzazione sembra destinato a ricevere attenzioni, hype, e capitali. Ma Coinbase non sta solo inseguendo il trend. Sta cercando di orchestrarlo.
Il browser Comet di Perplexity non è solo un esperimento. È il banco di prova per capire se esiste davvero una domanda di interfacce cognitive per i dati finanziari decentralizzati. Se l’utente medio preferirà chiedere “quali sono i token DeFi con il maggior incremento di TVL nelle ultime 72 ore?” invece di aprire Dune Analytics. Se l’educazione crypto potrà diventare conversazionale, e non più un viaggio nella giungla di white paper scritti da sociopatici di Solidity.
Armstrong l’ha detto chiaro: “Mi entusiasma l’idea di vedere i wallet crypto pienamente integrati nei LLM”. In quel momento, il confine tra utente e agente salta. Il wallet diventa un’estensione della volontà, o del prompt. E l’agente AI, anziché limitarsi a suggerire trade, li esegue. Naturalmente, secondo parametri predefiniti, ma con margini di autonomia che oggi farebbero sudare freddo ogni chief compliance officer degno di questo nome.
Non c’è ancora una data ufficiale per la seconda fase, ma l’annuncio lascia intendere che il rollout è imminente. E nel frattempo, la direzione è chiara: rendere il linguaggio naturale l’interfaccia principale dell’economia on-chain. Un sogno per chi ha sempre odiato il gergo da exchange, le interfacce complicate, i ticket di supporto che sembrano scritti da un CAPTCHA con problemi emotivi.
Il gioco di Coinbase, in fondo, è semplice: colonizzare il layer cognitivo prima che lo facciano altri. Perché se il futuro della finanza decentralizzata sarà popolato da agenti intelligenti che operano per conto nostro, la vera battaglia sarà per il controllo delle interfacce, dei dati e delle API. E chi avrà il miglior cervello al servizio del denaro vincerà.