La promessa di crescita nel 2026 di ASML, gigante olandese dei chip, si tinge di foschia. il CEO Christophe Fouquet, pur riconoscendo la solidità delle fondamenta dei clienti AI, mette un freno all’entusiasmo: “non possiamo confermare la crescita” in un contesto geopolitico e macroeconomico sempre più incerto. La dichiarazione arriva a caldo dopo il report del secondo trimestre, ricordandoci che nel mondo dei semiconduttori la volatilità è la nuova normalità. I chip restano il cuore pulsante dell’innovazione, ma il battito potrebbe rallentare o accelerare a sorpresa, dettato da forze fuori dal controllo aziendale.
SpaceX fa ancora parlare di sé, stavolta come vettore di un rivale di se stesso: amazon e il suo progetto kuiper vedono la luce con un lancio di satelliti operato proprio da musk e soci. Panos Panay, vicepresidente di amazon, non nasconde l’entusiasmo, salutando su linkedin “un’altra missione riuscita” e ringraziando spaceX per il “viaggio nello spazio”. un’ironica simbiosi tecnologica, dove il concorrente affida a un avversario parte del proprio futuro infrastrutturale. I 24 satelliti Kuiper ora in orbita sono un tassello importante nella sfida per il dominio dell’internet satellitare, settore destinato a rivoluzionare connettività e geopolitica digitale.
HP Enterprise apre le porte all’attivismo degli investitori, firmando un accordo con elliot investment management per dare la scossa al valore per gli azionisti. La creazione di un comitato strategico, guidato da Robert Calderoni, figura di spicco già in Kla e Citrix, segna una svolta nel modo in cui l’azienda vuole affrontare le sfide future. Jason Genrich di Elliot non nasconde le ambizioni: “ci aspettiamo opportunità operative e strategiche significative”. un richiamo a una governance più agile e concentrata sulla creazione di valore reale, con un occhio anche alle dinamiche di mercato che non perdonano esitazioni.
Openai continua a rimodellare il proprio ecosistema tecnologico, annunciando l’ingresso di google tra i fornitori di infrastruttura cloud. Una mossa che non sorprende, ma che vale la pena di osservare con attenzione. La scelta di aprirsi a google cloud affianca una strategia multicloud sempre più sofisticata, finalizzata a garantire resilienza, scalabilità e performance elevate alle proprie piattaforme di intelligenza artificiale. In un settore dove la dipendenza da un singolo fornitore può essere un rischio strategico, openai gioca la carta della diversificazione.
Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha recentemente definito i modelli di intelligenza artificiale sviluppati in Cina come «di livello mondiale», elogiando aziende come DeepSeek, Alibaba, Tencent, MiniMax e Baidu per i loro avanzamenti nel campo dell’AI. Queste dichiarazioni sono state rilasciate durante la sua partecipazione all’International Supply Chain Expo a Pechino, un evento che ha coinciso con la notizia del ritorno di Nvidia sul mercato cinese con la vendita dei suoi chip H20, precedentemente soggetti a restrizioni governative statunitensi.
Huang ha sottolineato l’importanza dell’approccio open source adottato dalle aziende cinesi, definendolo un «catalizzatore per il progresso globale», poiché permette a sviluppatori di tutto il mondo di accedere gratuitamente ai modelli e contribuire all’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Ha inoltre evidenziato come l’AI stia trasformando vari settori, dalla ricerca scientifica alla sanità, dall’energia alla logistica, alimentando piattaforme cinesi iconiche come WeChat di Tencent, Taobao di Alibaba e Douyin di ByteDance.
La narrativa finanziaria attorno a palantir si tinge di euforia controllata. Mizuho, noto per il suo approccio analitico rigoroso, ha alzato il rating su Palantir, sottolineando come la crescita dei ricavi resti a livelli sorprendentemente elevati. Non è una sorpresa per chi segue da vicino questa realtà, che da tempo miscela dati, algoritmi e visione strategica per dominare il settore dell’analisi dati e dell’intelligenza artificiale applicata.
Ritorni a sorpresa nel mondo delle startup di AI, con Anthropic che fa il classico gioco delle tre carte: due dirigenti appena passati alla rivale anysphere tornano in pista dopo nemmeno due settimane. Un balletto che dice molto sulla volatilità e le alleanze fragili nel settore della codifica di intelligenza artificiale. chi pensava che una volta cambiata squadra fosse finita, si sbagliava di grosso. La fluidità del talento è la nuova valuta, e si sa, in tempi di disruption, non c’è nulla di più prezioso.
Nel frattempo, nvidia gioca la carta diplomatica, annunciando a pechino che il miglioramento dei rapporti sino-americani spalancherà le porte al boom delle vendite di chip ai in cina. Jensen Huang, il CEO dal carisma da rockstar tech, promette una “accelerazione” che suona come un avvertimento per i concorrenti. i semiconduttori non sono mai stati così geopolitici. il conflitto commerciale e tecnologico diventa un circuito integrato dove ogni mossa è attentamente calibrata. la guerra dei chip non si combatte solo sui mercati, ma anche nei corridoi del potere.
OpenAI, con il suo chatbot più celebre, chatgpt, si prepara a trasformarsi in un negozio ambulante digitale, aggiungendo un checkout e-commerce integrato. Il Financial Times anticipa che OpenAI farà cassa con una percentuale sugli acquisti generati dalla sua intelligenza artificiale, che promette di essere il miglior commesso virtuale di sempre. la fusione tra intelligenza e commercio è il nuovo eldorado: non più solo assistenza, ma una vera macchina da soldi che capitalizza il “desiderio assistito”. Un passo astuto che potrebbe far gridare di gioia gli investitori e far storcere il naso ai puristi dell’intelligenza artificiale “etica”.
Scale ai, che aveva appena incassato 14,3 miliardi da meta platforms con il CEO alexandr wang in testa, decide di tagliare 200 teste nel suo ramo di etichettatura dati. La mossa sembra un paradosso, ma in realtà è un classico caso di rifinitura post-investimento: più soldi non sempre significano più assunzioni. piuttosto, si tratta di ridistribuire risorse e ottimizzare processi. La lezione? Nel mondo delle startup ai, anche i colossi devono sapersi muovere come felini, pronti a colpire e ritirarsi.
Google, da sempre maestro del tempismo, ha scelto il 20 agosto come data per il lancio del suo nuovo hardware. la presentazione del prossimo smartphone pixel arriva con tempismo chirurgico, appena due settimane prima dell’evento autunnale di apple. Sfida diretta al re del mercato mobile, un tentativo di rubare un po’ di scena e mettere pressione sul gigante di cupertino. Il mercato degli smartphone è ancora terreno di scontro, nonostante l’omologazione tecnologica, e ogni mossa è un segnale da decifrare con attenzione.
Amazon web services mostra i muscoli con bedrock agentcore, un servizio cloud che promette di rivoluzionare la gestione delle attività multifase, come i rimborsi medici o la verifica degli inventari. Non un semplice upgrade, ma una vera e propria piattaforma che mette a disposizione agenti intelligenti per automatizzare processi complessi. una mossa che conferma quanto il cloud sia la nuova frontiera del business AI, con applicazioni pratiche che possono tradursi in risparmi e efficienza reali. un segnale forte per chi crede ancora che il cloud sia solo archiviazione.
Questo collage di notizie tech mostra un quadro in continuo movimento, dove le grandi aziende si sfidano a colpi di innovazione, investimenti e strategie di mercato. la posta in gioco? Il dominio sull’intelligenza artificiale e l’infrastruttura che la sostiene. Il campo di battaglia si estende dalla codifica ai chip, dal commercio digitale al cloud, e ogni mossa riflette un gioco di potere che mescola tecnologia, politica e finanza. Il futuro non è mai stato così incerto, ma anche così affascinante per chi sa leggere tra le righe.