Intelligenza Artificiale, Innovazione e Trasformazione Digitale

Autore: Dina Pagina 1 di 23

Direttore senior IT noto per migliorare le prestazioni, contrastare sfide complesse e guidare il successo e la crescita aziendale attraverso leadership tecnologica, implementazione digitale, soluzioni innovative ed eccellenza operativa.

Con oltre 20 anni di esperienza nella Ricerca & Sviluppo e nella gestione di progetti di crescita, vanto una solida storia di successo nella progettazione ed esecuzione di strategie di trasformazione basate su dati e piani di cambiamento culturale.

Amodei, Demis Hassabis, Brad, Jake Sullivan, Musk Trump, discussioni da Caffè al Bar dei Daini

Immagina di essere al Bar dei Daini, con una tazza di caffè davanti e una discussione che si scalda tra amici appassionati di tecnologia e innovazione. Il tema centrale è l’intelligenza artificiale e la velocità con cui stiamo avvicinandoci a capacità che fino a poco tempo fa sembravano fantascienza.

Dario Amodei, uno dei pionieri nel campo, sembra più ottimista (o preoccupato, dipende dai punti di vista) che mai. “Ragazzi, siamo davvero vicini a creare sistemi di IA più potenti di noi in quasi tutto. Pensavo che potesse volerci più tempo, ma ora sono sempre più convinto che entro il 2027 potremmo raggiungere quel punto. Anzi, potrebbe persino succedere prima.” La cosa interessante è che la sua fiducia è recente: “Fino a pochi mesi fa avevo molta più incertezza, ma ora penso che nei prossimi due o tre anni vedremo modelli che ci supereranno gradualmente in tutto.”

A questo si collega Demis Hassabis, il genio dietro DeepMind, che entra nel discorso con una voce calma ma determinata: “Penso che siamo davvero a un passo dall’AGI. Qualche anno, forse tre o cinque al massimo, e raggiungeremo una nuova soglia. È questione di affinare le tecnologie e imparare a integrarci con queste capacità.”

Davos il Futuro è Adesso: Dario Amodei

Dario Amodei, una figura centrale nel panorama dell’intelligenza artificiale e CEO di Anthropic, ha recentemente espresso dichiarazioni che tracciano un quadro di rapido progresso per l’AI nei prossimi anni. Intervenendo a Davos 2025, ha delineato una visione ottimistica, ma allo stesso tempo carica di implicazioni, riguardo alle capacità crescenti dei sistemi di intelligenza artificiale. Il suo messaggio, che ha catturato l’attenzione di leader tecnologici, investitori e ricercatori, si può riassumere in una parola: accelerazione.

Amodei ha dichiarato: “Sono più fiducioso che mai che siamo molto vicini a capacità potenti”, una frase che lascia intendere non solo il progresso delle attuali tecnologie, ma anche la possibilità che l’umanità sia alle porte di un cambiamento epocale. Questo non è semplice ottimismo tecnologico; si tratta di una valutazione basata su anni di esperienza e una profonda comprensione delle tendenze emergenti.

Stargate: Il Sogno da 100 Miliardi di Dollari (Ma Senza Portafoglio) come i nostri Ministri

Facciami il riepilogo della settimana, l’ironia sottile e sferzante del futuro tecnologico. Si parla tanto del progetto Stargate, con tutta l’aria pomposa di un sogno faraonico, eppure, come brillantemente riassunto dal Financial Times, non c’è un soldo in cassa e nessuno sembra sapere dove trovarli. Se vi sembra un progetto epico alla maniera di Hollywood, non siete lontani dalla realtà: tante luci, grandi proclami, e dietro le quinte… il nulla.

Nonostante il roboante annuncio, Stargate è un progetto in piena crisi adolescenziale: ambizioni smisurate e zero disciplina. Secondo fonti interne, il piano è tutt’altro che definito. Manca una struttura, un budget concreto, e soprattutto, manca chi paghi il conto. Ma ecco la magia della Silicon Valley: finché puoi pronunciare parole come “intelligenza artificiale”, “cluster” e “GW” con un’aria sufficientemente seria, trovi sempre qualcuno disposto ad ascoltarti.

TikTok: La Fuga degli Impiegati verso Meta e i rifugiati digitali

Il mondo TikTok sta cadendo a pezzi, o almeno così sembra. Mentre la piattaforma di video brevi lotta per la sua sopravvivenza negli Stati Uniti, un dettaglio curioso emerge: quasi il 10% degli ex dipendenti americani di TikTok ha deciso di fuggire verso Meta, quella stessa azienda che in pubblico finge di non temere la concorrenza della generazione Z, ma in privato si frega le mani accogliendo il talento rivale. Secondo l’analisi di Live Data Technologies, oltre 800 dipendenti americani di TikTok hanno abbandonato la nave solo da luglio a oggi.

Per aggiungere il sale alla ferita, TikTok registra un tasso di abbandono negli USA quasi doppio rispetto ai colossi come Meta, Apple, Amazon, Microsoft e Google. Come mai? Forse lavorare sotto l’ombra di una possibile chiusura governativa non è proprio un benefit aziendale apprezzato.

La Moderazione Democratizzata: Una Soluzione Olografica che Non Risolve Niente

La crescita vertiginosa della disinformazione, alimentata dai candidati politici americani e dai loro ammiccamenti alle teorie del complotto, ha messo sotto pressione le piattaforme sociali a pochi mesi dalle elezioni. Mentre la percezione che le aziende tecnologiche non stiano facendo nulla per arginare la marea di bugie e fake news cresce ogni giorno, alcune nuove soluzioni fanno capolino nell’orizzonte, in particolare una che potrebbe sembrare “la soluzione” ma che in realtà non lo è affatto. Parliamo, ovviamente, della “democratizzazione” della moderazione tramite fact-checking crowdsourced. Perché non affidare il controllo del nostro flusso di informazioni a chiunque abbia accesso a un dispositivo mobile? Chiaramente, la scelta più sensata.

Stargate e SV Angel: Venture Capital, Ma Facciamo Finta di Essere Originali

Sam Altman, l’uomo dietro OpenAI e il crescente impero di ChatGPT, ha trovato un nuovo modo di definire il capitalismo del rischio: un “fondo di rischio“. Non è solo un gioco di parole, è la base per il suo ultimo progetto, Stargate, un’iniziativa colossale che lo vede collaborare con SoftBank, l’altro grande nome noto per le sue scommesse iperboliche e spesso clamorosamente sbagliate. La cifra iniziale per Stargate? 19 miliardi di dollari a testa, con l’intento di accumulare ancora più denaro tramite prestiti e aumenti di capitale. Perché no? Nulla dice “innovazione” come una gigantesca montagna di soldi sperata.

Altman, in tono quasi profetico (o forse solo divertito), descrive Stargate come un fondo di venture capital in cui OpenAI e SoftBank si comportano da principali partner generali. Traduzione: due dei più grandi attori tecnologici globali decidono di giocare a fare gli investitori seriali, ma su scala da capogiro. Stargate, però, non si fermerà al solito parco giochi delle startup tech: il fondo prevede di spalancare le porte a settori come l’energia pulita, l’infrastruttura dati e perfino l’edilizia. Chiunque produca qualcosa che brilla di una vaga aura futuristica potrebbe finire sotto l’ala protettiva di Stargate. Non importa se hai un business plan o solo una presentazione PowerPoint carina.

Madrona Ventures capital: La Strategia Vincente nel Nuovo Ecosistema dell’Intelligenza Artificiale

Madrona Ventures, il rinomato venture capital con sede a Seattle, noto per aver scommesso precocemente su colossi come Amazon e Snowflake, ha le idee chiare su come navigare nel panorama dell’intelligenza artificiale. Con un capitale fresco di 770 milioni di dollari, l’azienda è pronta a consolidare il suo ruolo nel settore, puntando su una visione precisa e una strategia focalizzata.

Quest’anno, in occasione del suo trentesimo anniversario, Madrona ha raccolto 495 milioni di dollari destinati a startup in fase iniziale, con l’obiettivo di finanziare circa 30 aziende, mentre ulteriori 275 milioni saranno dedicati a un fondo per le fasi di crescita, destinato a sostenere circa una dozzina di aziende nelle serie B e C. Questo round di raccolta supera il precedente del 2022, quando Madrona aveva raccolto 690 milioni, ma si posiziona comunque su una scala diversa rispetto ai megafondi di giganti come Thrive Capital e Andreessen Horowitz.

Meta, fact-checking, Creatori e Intelligenza Artificiale: Quando le Community Notes Trasformano il Sogno in Paradosso

La transizione di Meta dal fact-checking tradizionale alle Community Notes è stata accolta con il classico mix di entusiasmo e scetticismo. Ma tra le discussioni sull’ennesimo cambio di direzione strategica, c’è una domanda che pesa come un elefante nella stanza: cosa accadrà alla visione utopica di Meta di “centinaia di milioni” di creatori di piccole imprese che usano gli strumenti di intelligenza artificiale generativa per creare contenuti “più selvaggi e creativi”?

Meta, sempre con la sua aura di tecnocratica benevolenza, sostiene che le Community Notes si applicheranno solo ai post organici, non agli annunci a pagamento. Ma attenzione: i post organici sponsorizzati, quelli che generano il pane quotidiano per i creatori e che sono il motore silenzioso di intere campagne di marketing su Meta e TikTok, non sembrano avere un trattamento altrettanto chiaro. Certo, il Wall Street Journal ci informa che Meta ha evitato di addentrarsi nei dettagli sui post non promossi di marchi e influencer, ma la vaghezza qui è quasi poetica.

Project Stargate: Un Trampolino per l’Era degli Investimenti AI negli Stati Uniti

L’annuncio del presidente Trump relativo al lancio del Project Stargate sta catturando l’attenzione degli analisti e degli investitori, rappresentando un punto di svolta per gli investimenti su larga scala nell’intelligenza artificiale (AI) negli Stati Uniti. La visione alla base di Stargate prevede un’ondata di investimenti senza precedenti, destinata a rimodellare il panorama tecnologico americano, con ricadute significative a livello economico e geopolitico.

Secondo un rapporto degli analisti di Wedbush Securities, il progetto rappresenta l’inizio di una nuova fase di crescita per l’infrastruttura AI negli Stati Uniti, che potrebbe portare a impegni finanziari da parte delle grandi aziende tecnologiche pari a un ulteriore trilione di dollari nei prossimi anni. Il progetto si concentrerà inizialmente sulla costruzione di data center nel territorio americano, partendo dal Texas, e segnerà un’accelerazione del ruolo degli Stati Uniti come epicentro globale dell’innovazione tecnologica.

AI: L’Insaziabile Fossa delle Marianne del Capitalismo

Quando si parla di “abisso senza fondo”, di solito si pensa a una persona insicura o forse a un fan sfegatato di serie TV che non riesce a fermarsi. Ma oggi questa definizione calza a pennello per il mondo delle startup dell’intelligenza artificiale, una voragine infinita di bisogno di capitale. Al centro di questa epica corsa all’oro tecnologico c’è Anthropic, uno dei principali rivali di OpenAI, che – secondo il Financial Times – starebbe raccogliendo un altro miliardo di dollari da Google. Ma aspetta, non è finita qui: appena due settimane fa, The Information riportava che Anthropic stava già cercando altri 2 miliardi dagli investitori, e solo a novembre Amazon aveva pompato nel progetto la bellezza di 4 miliardi.

TikTok: Il Teatro dell’Assurdo tra Politica, Affari e Algoritmi, un caffè al BAR dei DAINI

È quasi surreale assistere all’ennesimo capitolo della saga TikTok, un mix di geopolitica, economia creativa e pura commedia teatrale. Ora il palcoscenico è il World Economic Forum a Davos, dove le dichiarazioni del CEO di General Atlantic, Bill Ford, su un possibile compromesso legale per salvare TikTok da un ban negli Stati Uniti, hanno acceso nuovi (e forse futili) dibattiti.

Ford, che è anche membro del consiglio di ByteDance, ha proposto un’idea piuttosto vaga: “Non credo che necessariamente debba significare una cessione”. Interessante, certo, ma che tradotto potrebbe suonare come un “Non abbiamo la minima idea di come risolvere questa cosa”. Intanto, il presidente Trump, durante una conferenza stampa che sembrava più uno show televisivo, ha ventilato l’idea che Elon Musk e Larry Ellison possano acquistare TikTok. Ellison, quasi come in uno sketch di Saturday Night Live, ha risposto: “Sembra un buon affare per me, signor presidente”. Nessuno dei due, naturalmente, ha dato il minimo segno di reale interesse, ma lo spettacolo è servito.

Sicurezza dell’IA: quando il paradosso dell’incompetenza cede il passo all’arte del contenimento

Negli ultimi anni, le aziende tecnologiche hanno venduto la sicurezza dei loro modelli di intelligenza artificiale con uno slogan tanto rassicurante quanto ingenuo: “Se non può fare danni, allora è sicuro”. Un mantra che ha funzionato finché le IA erano, francamente, un po’ stupide. Ma ora che i modelli stanno superando i benchmark più sfidanti come un velocista dopato alle Olimpiadi, quel mantra sta diventando obsoleto. Il settore si trova quindi a dover reinventare le proprie metriche di sicurezza, con un pizzico di panico e un sacco di confusione.

Fino ad oggi, la sicurezza dei modelli era garantita da un’idea tanto semplice quanto discutibile: l’incompetenza. Laboratori e aziende come OpenAI e Anthropic si sono affidati a test standardizzati e stress test noti come red teaming per dimostrare che un modello non poteva fare danni, semplicemente perché non era abbastanza capace. Come ha spiegato Lawrence Chan di METR, “Se un’IA non riesce nemmeno a ottenere un punteggio decente in un quiz di biologia, come potrebbe mai creare un’arma biologica?” Semplice, no? E per un po’, ha funzionato.

OpenAI rivoluziona ChatGPT con “Operator”: l’automazione delle attività quotidiane a portata di browser

OpenAI sta per lanciare “Operator”, una nuova funzionalità di ChatGPT progettata per automatizzare una vasta gamma di attività quotidiane direttamente dal browser. Questa innovazione mira a trasformare il modo in cui gli utenti gestiscono compiti come prenotazioni, pianificazione di viaggi e altre operazioni quotidiane, rendendo l’interazione con l’intelligenza artificiale più fluida e integrata nella vita di tutti i giorni.

“Operator” offrirà diverse categorie di compiti, tra cui ristorazione, eventi, consegne, shopping e viaggi, consentendo agli utenti di delegare queste attività a ChatGPT. Ad esempio, sarà possibile chiedere al sistema di prenotare un tavolo al ristorante, organizzare un itinerario di viaggio o programmare la consegna di prodotti, il tutto attraverso comandi vocali o testuali. Questa funzionalità è attualmente in fase beta ed è disponibile per gli utenti con abbonamenti ChatGPT Plus, Team e Pro.

Quando il futuro distopico di Sinclair Lewis si sovrappone al presente: Trump, AI e le Elite Tecnologiche

Nel romanzo del 1935 It Can’t Happen Here di Sinclair Lewis, emerge uno scenario inquietante che oggi appare meno una fantasia e più un monito sinistro. Pubblicato in un periodo di ascesa del nazifascismo, l’opera descrive l’avvento di un regime autoritario negli Stati Uniti, guidato dal populista Buzz Windrip. Questo romanzo visionario ha guadagnato nuova rilevanza nel contesto del ritorno di Donald Trump sulla scena politica, dell’influenza crescente delle élite tecnologiche e dell’esplosione dell’intelligenza artificiale.

Buzz Windrip, il protagonista del romanzo, è un politico che cavalca il malcontento popolare promettendo un ritorno alla grandezza e una prosperità illusoria. Questa narrazione ricorda la retorica di Donald Trump, che durante il suo mandato e nelle campagne successive ha usato slogan come “Make America Great Again” per galvanizzare le masse. Il fascino di Windrip, come quello di Trump, non risiede solo nelle promesse economiche, ma anche nella sua abilità di costruire un’identità collettiva basata sul nazionalismo e sulla nostalgia per valori tradizionali.

Ellison il CEO di Tutto: Oracle, TikTok e la Partita da Mezzo Trilione di Dollari

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Salve, cari lettori!

Larry Ellison, fondatore e presidente di Oracle, sembra essersi improvvisamente guadagnato il ruolo di protagonista nel grande show della tecnologia. Domenica, Oracle ha fatto il colpo di teatro riportando TikTok in auge e, pochi giorni dopo, è salita sul palco accanto a SoftBank e OpenAI nell’annuncio del presidente Donald Trump di un ambizioso progetto per un centro dati sull’intelligenza artificiale dal costo stimato fino a 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni.

Trump, con il suo stile inconfondibile, ha elogiato Ellison definendolo un “uomo straordinario”, non semplicemente un dirigente tecnologico, ma “il CEO di tutto”. Questo nonostante Oracle, con una capitalizzazione di mercato di “appena” 480 miliardi di dollari, sembri una startup in confronto ai giganti del cloud come Amazon, Microsoft e Google, che viaggiano ciascuno tra i 2,4 e i 3,2 trilioni. E no, Trump non ha sbagliato i numeri: Oracle è la piccola fiammiferaia in questa favola digitale.

L’intelligenza artificiale scrive i prospetti IPO? Sì, certo, come ChatGPT scrive Shakespeare

David Solomon, CEO di Goldman Sachs, ha mandato il mondo finanziario in delirio dichiarando che l’AI può scrivere il documento chiave per un’IPO, portandolo al 95% in pochi minuti. Un’affermazione che suona tanto ambiziosa quanto improbabile, più come un tentativo di terrorizzare i ben pagati banchieri e avvocati di Wall Street. Peccato che nessuno ci creda davvero. Non ancora, almeno.

Alan Denenberg, avvocato che ha lavorato sull’IPO di Reddit, è stato lapidario: “L’AI può fornire un buon punto di partenza, ma non molto di più.” Insomma, non esattamente materiale da prima serata. Serve ancora molto lavoro per rendere il linguaggio e lo stile adatti.” Traduzione: l’AI sa fare copia e incolla, ma non è ancora in grado di fare miracoli con il PowerPoint.

E poi c’è il dettaglio tecnico. “L’AI fa schifo con i numeri,” . Ma questa è solo una parte della storia. Solomon stesso ha chiarito che l’intelligenza artificiale è utile per le prime bozze, quelle da presentare ai clienti per strappare il mandato. La versione finale, quella destinata ai regolatori, resta ben ancorata al lavoro umano.

È TikTok o un Reality Show? Cronache di una piattaforma in balìa di Instagram, Trump e l’eterna lotta per la sopravvivenza

Benvenuti nel meraviglioso mondo della Creator Economy, dove ogni piattaforma sembra avere un piano perfettamente progettato per il fallimento, seguito da un salvataggio spettacolare. Questa volta la protagonista è TikTok, o meglio, il dramma che la circonda. TikTok è ancora tra noi, come un vecchio amico che ti ricorda un debito mai saldato. Ma il suo futuro? Beh, diciamo che è più incerto di un meteo di febbraio.

TikTok, la piattaforma che ha trasformato balletti improvvisati e ricette in 60 secondi in cultura pop, è attualmente in uno stato di “vediamo cosa succede”. Certo, è tornata online, ma solo per gli utenti esistenti negli Stati Uniti. Per gli altri? Dovranno aspettare di vedere se Google e Apple decideranno di reintegrarla nei loro app store. E poi c’è il piccolo dettaglio dell’ordine esecutivo di Trump: 75 giorni di “non applicazione” di una legge che sembra un puzzle legale creato per un episodio di Law & Order.

Intelligenza Artificiale e Logistica: le minacce e le opportunità secondo Gratteri e Rixi

Il mondo della logistica e dei trasporti sta vivendo un periodo di trasformazione radicale grazie all’adozione di nuove tecnologie, tra cui l’Intelligenza Artificiale. L’AI, infatti, sta diventando un alleato fondamentale per ottimizzare i flussi logistici, migliorare l’efficienza dei trasporti e ridurre i costi operativi.

Tuttavia, come evidenziato da Nicola Gratteri, rinomato magistrato, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e autore di saggi illuminanti come “Una cosa sola“, l’impiego di queste tecnologie comporta anche grandi pericoli, specialmente se nelle mani della criminalità organizzata. Sottolineando come “quella che stiamo osservando rappresenta l’ultima evoluzione delle mafie, che in questa nuova dimensione, dove virtualità digitale e realtà analogica si intrecciano, mantiene la sua capacità di controllo sui territori.”

Bolt-M: Il Drone Intelligente che Ridefinisce la Difesa Moderna

Anduril Industries, azienda statunitense nota per la sua innovazione nel settore della difesa, ha introdotto il Bolt-M, un drone “intelligente” progettato per operazioni tattiche avanzate. Questo sistema rappresenta un ulteriore passo avanti nell’automazione militare e si inserisce nel contesto del programma NATO Replicator, mirato a contrastare minacce strategiche nell’Indo-Pacifico attraverso l’impiego di flotte di droni autonomi.

Il Bolt-M si distingue per la sua capacità di integrare intelligenza artificiale e automazione in un design versatile e modulare. Progettato per missioni di ricognizione, sorveglianza e attacco, il drone può operare in modo indipendente o come parte di uno sciame, coordinandosi con altre unità per eseguire manovre complesse. La sua architettura software avanzata consente un rapido adattamento alle condizioni di battaglia, rendendolo uno strumento essenziale in scenari ad alta intensità.

Il Futuro dell’Intelligenza Artificiale nei Contratti con il Pentagono: Tra Innovazione e Rischi Etici

Il settore dell’intelligenza artificiale (AI) sta affrontando una sfida unica e delicata quando si tratta di sviluppare tecnologie destinate all’uso nelle forze armate degli Stati Uniti. Aziende come OpenAI e Anthropic stanno cercando di navigare un percorso complesso, dove l’obiettivo è potenziare l’efficienza del Pentagono, senza però compromettere l’etica e la sicurezza. Mentre i loro strumenti non sono ancora utilizzati come armi autonome, l’intelligenza artificiale sta fornendo un “vantaggio significativo” nella gestione delle minacce, come ha dichiarato il Chief Digital and AI Officer del Pentagono, Dr. Radha Plumb, in un’intervista telefonica con TechCrunch.

L’AI sta contribuendo a migliorare la capacità del Pentagono di identificare, tracciare e valutare le minacce, soprattutto nelle fasi iniziali di pianificazione della “kill chain” – un sistema complesso che coinvolge sensori, piattaforme e armamenti per neutralizzare le minacce. Sebbene l’intelligenza artificiale stia dando un contributo importante nell’analisi dei dati e nella simulazione di scenari, la sua applicazione in contesti di morte e distruzione solleva preoccupazioni etiche.

Il Paradosso di OpenAI e il Benchmark FrontierMath: Un Caso di Trasparenza e Incongruenza

Nel panorama tecnologico, il progresso verso l’intelligenza artificiale generale (AGI) è costellato di trionfi straordinari e controversie altrettanto rilevanti. Recentemente, OpenAI ha portato avanti una campagna con la quale vantava le capacità matematiche avanzate del modello GPT-3.5, che ha stupito molti con il suo apparente dominio nel risolvere una serie di problemi matematici complessi definiti con il benchmark FrontierMath, che trovate in allegato. Questi problemi, pensati per mettere alla prova le capacità di risoluzione matematica di modelli linguistici (LLM), sono stati etichettati come indipendenti e unici, con l’intento di dimostrare l’evoluzione delle capacità dei modelli di OpenAI in un ambito considerato fino a quel momento particolarmente arduo per l’intelligenza artificiale.

Tuttavia, un dettaglio che era rimasto nell’ombra in precedenza, è emerso in modo sorprendente grazie a una dichiarazione pubblica di Tamay Besiroglu, il fondatore di Epoch.AI, l’azienda che ha creato il benchmark FrontierMath. In un thread su Reddit, Besiroglu ha svelato un aspetto poco noto: OpenAI non solo ha finanziato Epoch.AI, ma ha avuto accesso al benchmark FrontierMath molto prima che iniziasse l’allenamento del modello GPT-3.5. Eppure, secondo l’accordo verbale, OpenAI avrebbe giurato di non utilizzare quei dati per allenare il modello. Una dichiarazione che solleva dubbi etici e tecnici su come OpenAI ha gestito le informazioni a sua disposizione.

Sam Altman e il grande equivoco sull’Intelligenza Artificiale Generale, ripercorrendo Twitter

L’hype su Twitter è completamente fuori controllo”, ha scritto Sam Altman su X, il 20 gennaio 2025, cercando di spegnere le aspettative gonfiate dagli ultimi mesi di dichiarazioni enigmatiche e previsioni audaci riguardo al modello più recente di OpenAI, l’o3. “Non lanceremo AGI il mese prossimo, e non l’abbiamo nemmeno costruita.”

[Please] chill and cut your expectations 100x!” 

Questo richiamo alla calma è arrivato dopo settimane di rumor in cui Altman aveva alimentato l’immaginario collettivo con visioni avveniristiche. Nel suo ultimo post sul blog, pubblicato il 5 gennaio, Altman aveva affermato che OpenAI era ormai certa di sapere come costruire una AGI (Artificial General Intelligence) e che già nel 2025 avremmo visto agenti AI entrare nella forza lavoro, rivoluzionando la produttività aziendale. “Riteniamo che in pochi migliaia di giorni potrebbero emergere strumenti di superintelligenza,” aveva aggiunto.

C’è del Genio in Questo Disastro: La Corruzione come Nuova Normalità nell’Economia Tecnologica ?

Se fossi un editorialista del Financial Times, probabilmente ci ritroveremmo a leggere qualcosa del genere: una narrazione tragicomica dove la corruzione non è più un difetto, ma il fulcro di un’epopea surreale che confonde Wall Street e Hollywood, con l’aggiunta di un pizzico di Kafka. E, per quanto assurdo possa sembrare, non ci sono alieni in questa storia, ma solo esseri umani, potenti, e disperatamente umani.

Il titolo del New York Times era già abbastanza eloquente: “L’inaugurazione di Trump, inondata di denaro, esaurisce i benefit per i grandi donatori”. Ma, come in ogni commedia ben scritta, c’è sempre un dettaglio che sfugge. Non è che i VIP ticket siano finiti davvero: semplicemente, i donatori non stavano acquistando biglietti. Stavano comprando qualcos’altro. Qualcosa di più viscerale. La possibilità di scrivere il copione del futuro.

Le nostre élite tecnologiche, sono alle prese con problemi esistenziali. Non sanno più come creare prodotti che le persone amino davvero, ma hanno capito come trasformare il disastro in profitto. Ecco perché Elon Musk, uno che sarebbe perfetto per una scena con Diane Keaton e un taxi giallo, ha investito almeno 250 milioni di dollari per aiutare Trump a vincere le elezioni. Bezos, Zuckerberg e altri magnati non si sono certo tirati indietro, contribuendo con cifre astronomiche per essere sicuri che il loro nome non venisse dimenticato nel nuovo ordine delle cose.

Elon Musk e l’Apocalisse Programmata: Il profeta che dimenticò di profetizzare

Immaginate un futuro scritto da Isaac Asimov, ma con un tocco di ironia cosmica: un magnate visionario con l’ossessione di salvare l’umanità da un’intelligenza artificiale sfuggita al controllo. Ha denaro, potere e una piattaforma globale su cui gridare al pericolo. Poi, proprio nel momento critico, si distrae. Forse sta giocando a fare l’influencer su Twitter, forse sta costruendo razzi per Marte, o forse sta cercando di capire come convincere il mondo a pagare ancora di più per l’accesso ai suoi pensieri quotidiani. Questo non è un romanzo di fantascienza; è la realtà attuale, e il protagonista è Elon Musk.

Per anni, Musk ha avvertito il mondo dei rischi esistenziali posti dall’intelligenza artificiale avanzata. Non parliamo di scenari da film di serie B, ma di probabilità matematiche ben definite: secondo lui, c’è un 10-20% di possibilità che l’IA conduca all’estinzione umana. Numeri che mettono i brividi, specie se enunciati con il tono solenne di chi sembra avere in mano la sceneggiatura del futuro. Eppure, al culmine della sua ascesa politica e mediatica, Musk sembra aver perso la bussola.

Bitcoin supera i $100.000: l’effetto $Trump sul mercato delle criptovalute

Il prezzo del Bitcoin ha recentemente superato la soglia dei $100.000, segnando un nuovo massimo storico. Questo aumento significativo è attribuito alle aspettative degli investitori riguardo alle imminenti politiche pro-criptovaluta dell’amministrazione Trump. Il Presidente eletto Donald Trump ha annunciato l’intenzione di emettere oltre 100 ordini esecutivi nel suo primo giorno in carica, alcuni dei quali focalizzati sul Bitcoin e sull’industria degli asset digitali.

Durante la campagna elettorale, Trump ha promesso di creare una riserva strategica di Bitcoin, istituire un consiglio per le criptovalute e fornire un quadro normativo più chiaro e favorevole rispetto all’amministrazione precedente. Queste dichiarazioni hanno alimentato l’ottimismo nel mercato, portando a un aumento del valore del Bitcoin.

Oltre i Confini dei Transformers: Le Nuove Architetture di Intelligenza Artificiale che Cambieranno il Gioco, Titans di Google e Transformer Squared Sakana

Negli ultimi anni, i transformers hanno rappresentato il punto di riferimento per i modelli di intelligenza artificiale, dalla traduzione automatica alla modellazione linguistica, fino al riconoscimento delle immagini. Tuttavia, la loro egemonia potrebbe essere messa in discussione da due innovazioni che promettono di ridefinire il panorama dell’AI: le architetture “Titans” di Google e “Transformer Squared” sviluppata dalla startup giapponese Sakana. Questi nuovi modelli, ispirati al funzionamento del cervello umano, puntano a superare i limiti dei transformer tradizionali, rendendo i sistemi più efficienti, flessibili e intelligenti.

I transformers hanno trasformato l’AI grazie al meccanismo di attention, che consente di valutare il contesto di ogni elemento in una sequenza. Questa tecnologia ha introdotto la possibilità di elaborare dati in parallelo, rendendo obsoleti i recurrent neural networks (RNN), che lavoravano in modo sequenziale. Tuttavia, i transformers tradizionali hanno mostrato notevoli limiti in termini di scalabilità, adattabilità e memoria a lungo termine. Una volta addestrati, migliorare il loro funzionamento richiede enormi risorse computazionali o l’uso di strumenti esterni come i modelli LoRA o RAG.

Start-up delle Leghe Sportive: Innovazione, Sfide e Opportunità nell’Era dei Social Media

Nel mondo dello sport, esistono regole non scritte che determinano le dinamiche di gioco e l’immaginario collettivo. I quarterback sono favoriti per il titolo di MVP, la buca undici ad Augusta incute timore anche ai golfisti più esperti, i New York Yankees sembrano vincere anche quando le probabilità non sono dalla loro parte, e i Buffalo Bills perdono più di quanto la logica suggerirebbe. A queste tradizioni si aggiunge un’altra realtà intrinseca: avviare una nuova lega sportiva è un’impresa erculea, eppure stiamo assistendo a un boom senza precedenti.

Recentemente, due nuove leghe sportive hanno fatto il loro debutto quasi simultaneamente. La prima, Unrivaled, è una lega professionistica di basket femminile. La seconda, la Tomorrow’s Golf League (TGL), è una visione rivoluzionaria del golf creata da due icone del settore, Tiger Woods e Rory McIlroy. Entrambe le leghe incarnano un modello d’intrattenimento pensato per attirare il pubblico nell’era dei social media, cercando di unire sport, tecnologia e spettacolo in modi innovativi.

La febbre dell’insediamento di TRUMP: tra scottature di spigola e deregulation spaziali

Giovedì scorso, una selezionata élite di circa 200 fondatori e investitori ha sciamato nel lussuoso club privato Mar-a-Lago a Palm Beach, residenza simbolo dell’ex presidente Donald Trump.

Qui, tra calici scintillanti e un’atmosfera più adatta a un romanzo di Fitzgerald che a un vertice di innovazione, hanno gustato spigola scottata e torta al lime. Non mancava nemmeno un tocco di marketing spudorato: ogni ospite ha ricevuto un cappellino nero con il solenne slogan “Make Nuclear Great Again“.

Un omaggio perfetto da parte di Valar Atomics, una delle startup ospiti, per celebrare le speranze di un futuro reso glorioso da deregulation a pioggia nei settori spaziale e nucleare. La festa non era solo nei piatti: l’ambizione condivisa era quella di cavalcare il caos regolamentare per spianare la strada al prossimo “boom” tecnologico.

L’intelligenza Artificiale e l’economia del futuro: le prospettive di Anton Korinek, consulente per il G7, Anton Korinek

Quando le nazioni più potenti del mondo hanno cercato una guida su come l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe influenzare le loro economie, si sono rivolte ad Anton Korinek, professore di economia presso la Darden School of Business dell’Università della Virginia. La sua esperienza nel prevedere gli impatti economici di una possibile automazione su vasta scala, in cui l’IA potrebbe rimpiazzare molte delle mansioni attualmente svolte dall’uomo, lo ha reso una figura centrale nel dibattito globale.

Korinek è stato selezionato tra pochi esperti internazionali per redigere un rapporto destinato ai recenti incontri delle nazioni del G7. Attraverso i suoi studi, ha delineato un quadro di “disruption” e “collasso salariale” che potrebbe accompagnare l’espansione dell’IA nei settori economici.

Big Tech, Politica e la Questione dei Contributi Milionari all’Inaugurazione di Trump

In Italia, un caso simile potrebbe sollevare questioni legali sotto l’accusa di conflitto d’interessi o abuso di potere, ma negli Stati Uniti si muove in un contesto normativo e culturale diverso, dove la trasparenza e il potenziale rischio di corruzione rimangono centrali. L’attenzione si è recentemente focalizzata su importanti donazioni effettuate dai giganti della tecnologia per il fondo inaugurale del Presidente eletto Donald Trump. Elizabeth Warren e Michael Bennet, senatori democratici, hanno alzato la voce chiedendo spiegazioni dirette a colossi come Amazon, Apple, Google, Meta, Microsoft, OpenAI e Uber.

Secondo le lettere inviate ai CEO e ai consigli di amministrazione di queste aziende, i senatori sospettano che tali contributi abbiano il duplice obiettivo di “evitare controlli, limitare la regolamentazione e guadagnarsi favori” dall’amministrazione Trump. La questione è particolarmente delicata considerando che molte di queste aziende sono già sotto la lente di ingrandimento del governo per indagini antitrust e regolamentazioni.

Bill Dally: il genio dietro i microchip avanzati e la rivoluzione della computazione, i pionieri di DeepMind

Nel mondo in continua evoluzione dell’innovazione tecnologica, alcuni nomi risplendono più di altri. Tra questi, Bill Dally emerge come una figura cruciale nel panorama della scienza dell’informatica. Professore e ricercatore di lunga data, Dally è una delle menti più brillanti e influenti dietro i microchip avanzati che alimentano le macchine di oggi, dalle automobili ai supercomputer. Il suo lavoro ha avuto un impatto profondo non solo sull’industria tecnologica ma anche sulla ricerca scientifica in ambito di intelligenza artificiale (AI). In parallelo, DeepMind, una delle aziende pionieristiche nel campo dell’AI, si distingue come una delle realtà più straordinarie che ha spinto i limiti della comprensione computazionale.

Sequoia Capital scommette su Harvey: il futuro dell’automazione legale con l’IA

Ebbene sì, mentre noi comuni mortali ci preoccupiamo se il nostro avvocato risponderà mai alla nostra mail sulla causa contro il vicino rumoroso, Sequoia Capital si dedica a riscrivere il futuro del diritto con una scommessa miliardaria su Harvey. E no, non parliamo del coniglio immaginario, ma di una startup che promette di fare per gli avvocati ciò che Netflix ha fatto per i DVD: renderli obsoleti. O quasi.

Harvey, l’astro nascente dell’intelligenza artificiale legale, sta cercando di raccogliere 300 milioni di dollari con una valutazione che fa girare la testa: 3 miliardi. Un numero che non solo dà i brividi ma che, come dicono gli esperti, ha tutto a che vedere con i ricavi stratosferici che la startup sta macinando. Parliamo di un fatturato ricorrente annuale che ha saltato dai 10 milioni dell’anno scorso ai 50 milioni attuali. Insomma, roba da far impallidire i concorrenti.

Aspetta un attimo. Siamo in un dramma giudiziario o in un episodio di Ai confini della realtà? Perché la storia non di uno, ma di due startup di intelligenza artificiale legale chiamate Harvey, entrambe collegate a un Winston, sembra meno una coincidenza e più l’inizio di un elaborato mistero giudiziario. E se questo non bastasse per attivare i sensori dell’intrigo legale, una di queste Harveys sembra essere sparita nel nulla da un giorno all’altro. Puff. Svanita. E ora, immagina un sottofondo musicale inquietante.

Un secondo Harvey? E perché si chiama Winston?

Eppure, proprio ieri, un’altra curiosa svolta. È emerso un secondo prodotto legale chiamato Harvey, anch’esso descritto come un avvocato AI. Come se non bastasse, il titolo della pagina e la descrizione nei metadata non si riferivano a “Harvey, avvocato AI”, ma a “Winston, avvocato AI”. Sì, proprio il nome di uno dei fondatori del primo Harvey.

Coincidenza? Tributo? O qualcosa di più oscuro? Le domande si accavallano. Chi è il secondo Harvey, e perché utilizza il nome Winston? E soprattutto, perché questo nuovo Harvey sembra essere sparito così rapidamente come è apparso?

Palantir punta su Shield AI: investimento strategico da 5 miliardi di dollari

Palantir Technologies Inc., azienda leader nel settore dei big data e dell’intelligenza artificiale, sta valutando un investimento significativo in Shield AI, una startup di San Diego specializzata nello sviluppo di software basati su intelligenza artificiale per velivoli e droni autonomi. Secondo fonti vicine all’operazione, Shield AI è in procinto di raccogliere circa 200 milioni di dollari, portando la sua valutazione complessiva a 5 miliardi di dollari.

Questa mossa rappresenta un notevole incremento rispetto alla valutazione di 2,8 miliardi di dollari ottenuta lo scorso anno, evidenziando l’interesse crescente degli investitori verso tecnologie avanzate nel settore della difesa. Oltre a Palantir, anche colossi come Airbus e L3Harris Technologies sono tra i potenziali investitori in questo round di finanziamento.

Google Gemini fatica a tenere il passo con la concorrenza nei sottoscrittori a pagamento

Secondo recenti rapporti de The Wall Street Journal, emerge una tendenza preoccupante per il chatbot generativo di Google, Gemini, soprattutto se messo a confronto con i suoi concorrenti. Nonostante Google abbia fatto significativi progressi lanciando un’app ufficiale per iOS di Gemini, il gigante tecnologico sembra essere in ritardo nella corsa per conquistare i sottoscrittori a pagamento. I dati di Earnest Analytics riportano che circa il 60% degli utenti di Gemini Advanced che hanno pagato per l’abbonamento hanno continuato a sottoscrivere il servizio sei mesi dopo la registrazione. Questo dato è decisamente inferiore rispetto ai tassi di fidelizzazione dei suoi concorrenti, come ChatGPT Plus, che vanta una fidelizzazione del 70% nello stesso periodo.

Anduril: la Startup militare AI pronta a costruire una fabbrica da 1 miliardo di dollari in Ohio

Anduril Industries, una delle startup americane di punta nel settore della tecnologia per la difesa, specializzata in intelligenza artificiale e sistemi autonomi, ha annunciato la costruzione di un impianto produttivo di ultima generazione in Ohio. Questa nuova struttura, denominata “Arsenal 1,” rappresenta un investimento da un miliardo di dollari e avrà l’obiettivo di creare circa 4.000 posti di lavoro. La costruzione dell’impianto avverrà a seguito delle approvazioni necessarie a livello statale e locale, con l’inizio dei lavori previsto per il 2024. Il sito, che si estende su una superficie di 500 acri, sorgerà nelle vicinanze dell’Aeroporto Internazionale Rickenbacker, e l’inizio delle operazioni è previsto per luglio 2026. Il focus produttivo principale sarà la fabbricazione di droni militari e veicoli aerei autonomi, tecnologie all’avanguardia nel campo della difesa.

L’Intelligenza Artificiale tra innovazione e minaccia: OpenAI blocca sviluppatore per uso improprio dell’API di ChatGPT

Recentemente, OpenAI ha interrotto l’accesso a un proprio sviluppatore che aveva integrato l’API in tempo reale di ChatGPT in un sistema di torretta controllabile tramite comandi vocali. Questo intervento è avvenuto in conformità con le politiche di OpenAI, che vietano l’utilizzo delle loro tecnologie per scopi legati alle armi.

Il sistema sviluppato era in grado di eseguire comandi vocali come “gira a sinistra” o “rispondi di conseguenza” con notevole precisione, dimostrando la facilità con cui i modelli linguistici possono essere integrati in sistemi potenzialmente letali. Questo episodio evidenzia le crescenti preoccupazioni riguardo al ruolo dell’intelligenza artificiale nell’automazione delle tecnologie militari, similmente ai droni autonomi capaci di individuare e colpire obiettivi senza intervento umano. I critici avvertono che ciò potrebbe offuscare la responsabilità in caso di crimini di guerra e normalizzare l’uso di armi autonome.

L’assurdo Torneo di scacchi tra Stockfish e le AI Generative: le mosse che nessun manuale potrebbe spiegare

Levy Rozman, noto come GothamChess, ha recentemente organizzato uno spettacolare e bizzarro torneo di scacchi trasmesso in diretta sul suo canale. Protagonisti? Stockfish, il prodigio indiscusso degli scacchi digitali, contro sette chatbot basati su intelligenza artificiale generativa, tra cui ChatGPT, Gemini di Google e Grok di X, la piattaforma di Elon Musk.

Un esperimento che ha messo in luce, con un mix di comico e grottesco, le differenze tra l’intelligenza artificiale “pura”, specializzata in compiti specifici, e i modelli generativi, noti più per il loro talento nel creare contenuti che nel rispettare le regole.

Donald Trump: aggiornamenti sulla possibile sospensione del divieto di TikTok negli Stati Uniti

Il presidente eletto Donald Trump sta considerando l’emissione di un ordine esecutivo per sospendere temporaneamente l’applicazione della legge, firmata dal presidente Joe Biden, che impone a ByteDance di vendere TikTok o affrontare un divieto negli Stati Uniti. Questa legge, che solleva preoccupazioni per la sicurezza nazionale, richiede che ByteDance ceda TikTok entro il 19 gennaio 2025; in caso contrario, l’app sarà bandita dai negozi di applicazioni statunitensi, rendendola inaccessibile agli utenti.

L’ordine esecutivo proposto da Trump potrebbe ritardare l’applicazione della legge di 60-90 giorni, concedendo più tempo per negoziare una soluzione che affronti le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale senza interrompere l’accesso a TikTok per i suoi circa 170 milioni di utenti statunitensi. Questa mossa riflette un cambiamento nella posizione di Trump, che in precedenza aveva cercato di vietare TikTok durante la sua presidenza, ma ora sembra favorevole a trovare un compromesso che preservi l’app.

Framework Metodologico per Sistemi Conversazionali Enterprise: Un’Innovazione Fondamentale nell’AI

Nel panorama odierno, le aziende stanno cercando costantemente soluzioni innovative che possano ottimizzare i loro processi, migliorare l’efficienza e rispondere in modo più personalizzato alle esigenze dei clienti. L’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale conversazionale (AI Conversazionale) rappresenta una delle soluzioni più promettenti in questo contesto.

Con questo studio gli autori: Nunzio Fiore (He/Him) Fabio Lecca Mario Sebastiani Alessandro Gabrielli  Massimo Chiriatti, propongono una roadmap metodologica per le aziende che desiderano implementare soluzioni di AI conversazionale.

Questo articolo esplorerà un recente progetto di ricerca congiunto tra Memori, Lenovo e Araneum, focalizzandosi sull’autonomia delle soluzioni AI conversazionali on-premise.

Real Tone e l’Inseguimento del Pixel Perfetto. Google

Recentemente ho letto un bell’articolo dei MAESTRI di Wired : For Google’s Pixel Camera Team, It’s All About the Memories, che si è chiesto “Ma Real Tone è peggiorato?” Il Pixel 8A telefono da 500 dollari, 380 euro da noi, prometteva meraviglie, ma quel tanto decantato Real Tone, pensato per rappresentare meglio le tonalità della pelle specialmente per le persone di colore sembrava zoppicare.

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