La velocità non è più un lusso ma un’ossessione tra i giganti del genomics. Shenzhen-based MGI Tech ha appena rotto il termometro dell’innovazione presentando il DNBSEQ-T7+, un sequenziatore che pretende di battere ogni record, fabbricando 144 genomi umani al giorno. Facciamoci due conti: un intero genoma ogni 10 minuti. Un trionfo di throughput, la parola chiave che dovrebbe far suonare campanelli d’allarme nei board biotech convinti che il tempo non sia denaro ma vita.
Sono più di 14 terabase al giorno: un salto doppio rispetto al T7 precedente, e se MGI promette facilità, compattezza e automazione end-to-end, non è una sciocchezza. È piuttosto un’arma da Pipeline. E a confronto, Illumina vanta 16 Tb per corsa sul NovaSeq X, ma serve fino a 48 ore. Il T7+ invece ti riduce i tempi, raddoppia la resa, occupa poco spazio, e non ti fa aspettare metà giorno per vedere un risultato.

Il conflitto universale tra capacità e rapidità in realtà qui si ridimensiona: PE150 in meno di 24 ore grazie a una camera TDI che dimezza i tempi di scansione. Immagina, la meccanica ti spinge sull’asfalto della produttività. Il sistema integra fino a quattro flow cell, ogni corsa può essere modulare: flessibilità, automatismo, quasi smartphone-like nel controllo. Non c’è bisogno che te lo dica: è un salto quantico nel design operativo. (Fonte en.mgi-tech.com)

C’è un curioso paradosso in tutto questo: MGI cita il T7+ come “data mining machine”, e a ragione. Ma forse è più una “data mining beast”. Nutriamo ironia: il sequenziatore che ti regala terabase gratis mentre il mondo ancora paga il login dell’analisi. E se Illumina continua a contare minuti in 48 ore, questo qui li riduce a una coda di caffè—se vuoi.

La consegna all’estero? prevista per fine 2025: MGI ha belle ambizioni globali.

Qualche spunto “storico” da non ignorare: il T7 lanciato nel 2018 produceva 7 Tb/giorno e aveva conquistato università e infrastrutture nazionali; ora il T7+ raddoppia capacità, dimezza i tempi, cresce in automazione integrata.

Un occhio alle origini: MGI nasce nel 2016 come spin-off di BGI, quotata a Shanghai nel 2022, con un’adozione globale in sei continenti. BGI, certo, ha avuto problemi con la blacklist statunitense, ma MGI sembra crescere immune, o quasi, dai riflettori geopolitici.

Il T7+ è più di un sequenziatore: è un manifesto tecnologico che sposta il baricentro del genomics verso velocità, automazione, densità di dati. Se credi ancora che un sequenziatore è una stampante a colori per DNA, questo ti costringe a ripensare tutto. Per ora te lo consegneranno a fine 2025; nel frattempo il resto del mercato resta a guardare i loro specchietti retrovisori.