OpenAI sta preparando un’offensiva hardware che potrebbe riscrivere le regole del gioco tecnologico. In collaborazione con Jony Ive, ex Chief Design Officer di Apple, l’azienda ha acquisito la startup io Products per 6,5 miliardi di dollari, con l’obiettivo di sviluppare una serie di dispositivi AI nativi, progettati per interagire in modo fluido con modelli linguistici avanzati come ChatGPT. Il primo prodotto, previsto per la fine del 2026 o l’inizio del 2027, è descritto come un dispositivo portatile, consapevole del contesto e privo di display, simile a un altoparlante intelligente senza schermo. Questo dispositivo segna un passo significativo per OpenAI, che fino ad ora si è concentrata principalmente sul software.
Per la produzione, OpenAI ha già siglato contratti con Luxshare, un fornitore chiave di Apple, noto per l’assemblaggio di iPhone e AirPods. Inoltre, ha avviato trattative con Goertek, un altro fornitore di Apple, per fornire moduli per altoparlanti e altri componenti. Queste mosse indicano una strategia mirata a ridurre i rischi geopolitici, spostando la produzione fuori dalla Cina, con il Vietnam come possibile sede di assemblaggio. L’impiego di fornitori e talenti provenienti da Apple suggerisce un’intenzione di OpenAI di replicare, o addirittura superare, l’approccio di design e qualità che ha reso Apple un leader nel settore.
Oltre al dispositivo principale, OpenAI sta esplorando lo sviluppo di altri gadget AI, tra cui occhiali intelligenti, un registratore vocale digitale e una spilla indossabile. Questi prodotti sono progettati per essere complementari al dispositivo principale, creando un ecosistema di dispositivi intelligenti che lavorano insieme in modo sinergico. La scelta di non includere un display in questi dispositivi riflette una filosofia di design che privilegia l’interazione naturale e discreta con la tecnologia, evitando la sovraccarico visivo tipico degli schermi tradizionali.
Sam Altman, CEO di OpenAI, ha dichiarato che l’obiettivo è creare una “famiglia di dispositivi” che rivoluzionino il modo in cui gli utenti interagiscono con l’intelligenza artificiale. Questa visione ambiziosa implica non solo l’introduzione di nuovi prodotti, ma anche la creazione di un’intera piattaforma hardware e software che integra profondamente l’AI nella vita quotidiana.
Le implicazioni di questa iniziativa sono significative. Se OpenAI riuscirà a realizzare con successo questa transizione da software a hardware, potrebbe non solo competere con aziende consolidate come Apple, ma anche ridefinire il concetto di dispositivi intelligenti. La combinazione di design raffinato, funzionalità avanzate e un ecosistema integrato potrebbe stabilire nuovi standard nel settore tecnologico.