Oracle sta cambiando pelle. L’annuncio che Clay Magouyrk e Mike Sicilia sono stati nominati co-CEO segna un segnale forte: l’azienda non sta solo cavalcando l’onda dell’intelligenza artificiale, la vuole domare. La leadership storica di Safra Catz, dal 2014 al vertice come CEO, si sposta ora in un nuovo ruolo come executive vice chair del consiglio d’amministrazione.

Magouyrk è integrale alla struttura di Oracle Cloud Infrastructure (OCI). Viene da Amazon Web Services, è stato membro fondatore del cloud engineering team di Oracle, e guida da anni la divisione infrastruttura cloud. Sicilia era già presidente della divisione Industries, specializzata in applicazioni verticali e da poco con ruoli crescenti nell’AI embedded. Il suo background viene dall’acquisizione di Primavera Systems nel 2008. Catz dichiara che «il momento della forza è quello giusto per passare il testimone alla prossima generazione di dirigenti capaci».

Non si tratta solo di risorse umane. Oracle sta investendo miliardi nello sviluppo concreto. Fa parte del progetto Stargate, iniziativa da 500 miliardi di dollari per infrastrutture AI negli Stati Uniti, con OpenAI, SoftBank, Oracle, e altri. Un pezzo recente è un accordo con OpenAI per aggiungere 4,5 gigawatt di capacità dati/data-center sotto Oracle, portando tutta la capacità Stargate in corso oltre i 5 GW, con più di due milioni di chip coinvolti. Si tratta di una potenza enorme, che richiede infrastruttura elettrica, raffreddamento, networking, costruzione massiva.

Oracle comprerà inoltre circa 400.000 chip GB200 di Nvidia per dotare il data center in Abilene, Texas, che parte del progetto Stargate. C’è un accordo di leasing per 15 anni con OpenAI per fornire potenza computazionale.

Perché questo è un punto di svolta

Questo ristrutturazione esecutiva non è formale: è strategica. Oracle non sta solo mettendo in primo piano i suoi due pilastri dell’AI + infrastruttura cloud, Magouyrk e Sicilia, per guidare la prossima fase. Sta anche scommettendo che il futuro dell’IT non sarà soltanto software o database, ma infrastruttura massiva: data-center, chip, energia, capacità compute per AI, training, inferenza.

Con gli accordi come quello da decine di miliardi con OpenAI, Oracle sfida i giganti del cloud come AWS, Microsoft Azure, Google Cloud. Se riuscirà a gestire bene i costi (energia, capitale, supply-chain per chip), può ritagliarsi una posizione di leadership. I rischi sono però: dipendenza dalla fornitura di chip (Nvidia in questo caso), dai costi di operazioni (energia, raffreddamento), dalla regolamentazione statunitense su sicurezza dati, dall’accettazione del servizio da parte dei clienti che non siano solo grandi player AI.

Curiosità: 500 miliardi

Il numero di 500 miliardi di dollari suona epico, quasi mitologico. È stato annunciato come investimento complessivo per il progetto Stargate nei prossimi quattro anni. (S&P Global) Ma finora sono stati impegnati o messi in moto pezzi minori: i primi 100 miliardi, la costruzione in Texas, accordi su chip, capacità, ecc. Non è chiaro quanto verrà effettivamente speso subito, né tutte le fonti di finanziamento finora siano pubbliche. (OpenAI)