Psychologically Enhanced AI Agents

Google DeepMind ha appena svelato un esperimento che potrebbe sembrare uscito da un romanzo di Pirandello: un’intelligenza artificiale capace di interpretare 16 personalità diverse, con la stessa coerenza di un attore che cambia ruolo senza mai perdere la parte. Il paper “Psychologically Enhanced AI Agents” (2025) introduce il framework MBTI-in-Thoughts, che non richiede alcun riaddestramento del modello, ma semplicemente una “priming” psicologica tramite il prompt.
La ricerca dimostra che, assegnando un tipo MBTI all’AI, è possibile ottenere comportamenti prevedibili e coerenti in vari contesti:
- Gli agenti “Thinking” hanno una propensione al tradimento del 90% in giochi strategici, seguendo una logica di massimizzazione del profitto.
- Gli agenti “Feeling” tendono a cooperare nel 50% dei casi, mostrando una sensibilità sociale che va oltre il calcolo puro.
- Gli agenti introversi si sono rivelati significativamente più onesti (54% contro il 33% degli estroversi) nel comunicare le loro intenzioni.
Questi risultati suggeriscono che l’assegnazione di una personalità all’AI può influenzare in modo significativo il suo comportamento, rendendolo più umano e prevedibile.
Inoltre, l’uso di personalità diverse per gli agenti AI potrebbe migliorare la cooperazione e la qualità del ragionamento, come evidenziato dai risultati che mostrano che la riflessione prima dell’interazione migliora la cooperazione e la qualità del ragionamento.
Questo approccio apre nuove possibilità per applicazioni pratiche, come l’uso di un agente ISFJ per il supporto clienti empatico o un ENTJ per la negoziazione strategica. Inoltre, la creazione di team di AI con personalità diverse che dibattono, votano e si bilanciano tra loro potrebbe portare a soluzioni più equilibrate e innovative.