Il consumo energetico dei data center crescerà in modo vertiginoso: già oggi sono circa 55 GW, ma entro il 2027 si prevede un aumento del 50 % fino a 84 GW, con la quota destinata all’AI che passerà dal 14 % attuale al 27 %. Entro il 2030 la crescita stimata raggiunge addirittura il +165 % rispetto al 2023.
Questa domanda straordinaria coincide con tassi di occupazione dei data center a livelli record: dal 85 % odierno si arriverà al 95 % entro fine 2026, prima di una lieve stabilizzazione . Ma i veri ingolfamenti verranno dalle infrastrutture di rete, tra ritardi nelle autorizzazioni, strozzature nella supply chain e costi crescenti di potenziamento del sistema elettrico.
Ecco perché le utility stanno mettendo in campo numeri incredibili. Secondo Goldman Sachs, servono circa 720 miliardi di $ in investimenti nella rete globale entro il 2030 per sostenere i carichi dei data center. Solo negli Stati Uniti, l’energia extra richiesta richiederà circa 50 miliardi $ in nuova generazione (tra gas e rinnovabili) fino al 2030, su un totale stimato di circa 665 miliardi $ in CapEx generico sul sistema elettrico .
La reazione del mercato è duplice. Da un lato i grandi hyperscaler e operatori wholesale stanno stringendo accordi diretti con utility e produttori di energia. Un caso emblematico è AWS che ha siglato un contratto da 650 milioni $ per alimentare un suo centro dati con energia proveniente da una centrale nucleare gestita da Talen Energy in Pennsylvania. Dall’altro lato, settore finanziario e privato stanno puntando sul nucleare e rinnovabili come asset strategico. Goldman Sachs, insieme ad altri colossi, supporta l’espansione nucleare globale (triplicare la capacità entro il 2050), anche per rispondere alla domanda tech di metalli rari ma di energia stabile e carbon‑free .
In parallelo si stanno cementando collaborazioni tra private equity e operatori energetici: KKR e Energy Capital Partners hanno in programma 50 miliardi $ di investimenti in data center e infrastrutture energetiche AI‑oriented.
La sfida è chiara: servono soluzioni rapide, coordinate e creative su rete, generazione, storage e regolamentazione. È in atto un mega‑ciclo CapEx alimentato dalla necessità di sostenere l’onda d’urto dell’AI. Senza queste partnership strategiche tra utility e grandi tech, l’edificio digitale rischia di rimanere in costruzione per anni.