La startup canadese Cohere ha sorpreso il mercato grazie a un round di finanziamento che l’ha portata a una valutazione monstre di 6,8 miliardi di dollari. Un risultato che solleva interrogativi affilati: fino a quando il traino dell’intelligenza artificiale può giustificare quotazioni così alte, e quanto pesa il coinvolgimento di giganti del calibro di AMD, Nvidia e Salesforce?

Investitori tradizionali e tech titanici si sono affiancati a nuovi protagonisti: AMD ha incrementato la sua quota convinta che i modelli linguistici di prossima generazione richiedano architetture CPU-GPU sempre più performanti. Nvidia, da sempre fedele al carro AI, ha raddoppiato il suo impegno puntando su co-design hardware-modello. Salesforce, che già integra LLM nel suo stack, punta a rafforzare le API di Cohere all’interno di piattaforme CRM: un passo strategico verso l’AI di prossimità. Il mix di capitali finanziari, industriali e infrastrutturali è una provocazione alle regole tradizionali del venture.

Valutazione Cohere: il numero di 6,8 miliardi di dollari suona già di per sé iperbolico, ma è il simbolo di una corsa dove chi resta ai margini rischia di essere isolato. Coforge? Meglio tuffarsi, o restare fuori dal surf? Nel corso dei 38 minuti pubblicati del report TechCrunch, l’enfasi è chiarissima: non si tratta solo di soldi, ma di segnali di potenza. E se Cohere sta correndo, con valutazione che sfiora le unicorn con licenza di stabilità, il sentiero verso l’IPO resta ignoto: perché chiacchiere su “IPO imminente” non mancano, ma nel settore AI gli scenari cambiano ogni secondo.

Nel frattempo il panorama AI non è statico. ChatGPT rimane al centro dell’attenzione globale. Tutto parte da lì: un’interfaccia che ha reso visibile e tangibile il potenziale delle reti neurali. Il celebre chatbot mantiene salda la leadership, ma le startup emergenti da Cohere a Multiverse Computing cercano di ritagliarsi una nicchia più sofisticata: modelli più piccoli, più efficienti, con performance da supercomputer teny e costi gestibili. Sempre Julie Bort ci racconta: “Multiverse creates Two Of The Smallest High-Performing Models Ever”. Una frase che sembra un ossimoro, eppure annuncia una rivoluzione discreta: le prestazioni non richiedono sempre modelli da miliardi di parametri.

La nomina di Joëlle Pineau, ex-cervello di Meta Research, come chief AI officer non è un vezzo di PR, ma un indicatore circolare di visione. Pineau porta non solo reputazione, ma struttura: governanti algoritmici, etica, modelli scalabili. In un mercato in cui “AI bias” è una parola pesante, una figura senior e autorevole diventa asset più di un capriccio economico.

L’analisi tecnica resta lacerante: Cohere deve dimostrare di generare ARR in modo robusto. Il paragone con Lovable, che punta al miliardo in ARR entro 12 mesi, mostra un’industria che non vive di hype ma di metriche di redditività. Non bastano neuroni artificiali: servono contratti enterprise, integrazioni nella stack normalizzata, casi d’uso scalabili. Qui AMD, Nvidia e Salesforce offrono infrastruttura. Ma il punto è a valle: riuscirà Cohere a tradurre la valutazione in flussi di cassa solidi?

Un’ironia tagliente aleggia: non da ultimo, Google spinge AI anche sui voli low-cost. Se il pricing dinamico diventa AI-powered, il campo di gioco si amplia e la corsa non è solo su LLM, ma su un’intera catena del valore: da trip planning dinamico a chatbot personalizzati. Cohere vuole essere protagonista, ma la concorrenza non sta a guardare.

In questo caos ordinato, c’è una logica nascosta: la corsa all’ecosistema. AMD costruisce silicio, Nvidia offre GPU, Salesforce inserisce AI nei CRM, Cohere mette il modello. Un quadro che somiglia a un’orchestra sinfonica: ognuno suona uno strumento diverso, ma il concerto ha un solo obbiettivo: dominance AI. La domanda è provocatoria: chi è il vero direttore? Chi decide le pause narrative tra hyped rollout e deployment reale?

Questo è il puzzle attuale sul campo delle startup AI. Cohere è il caso-studio più eclatante del mese: valutazione stellare, investors stellari, leadership stellare. Biografia di un astro nascente, con problemi cosmici dietro l’angolo. Ma se la valutazione cohere diventa sinonimo di azienda solida o solo di sensazione lo scopriremo nei prossimi trimestri. Per ora rimane un model-company a tutto tondo, e i riflettori restano puntati.

Sia chiaro: l’AI è un gioco ad alto rischio ma anche ad alto rendimento. Chi scommette oggi su Cohere potrebbe ottenere ritorni stellari, ma dovrà tollerare oscillazioni di mercato degne di una supernova tech.