Seduto al Bar dei Daini con vista su Villa Borghese, il caffè caldo tra le mani sembra quasi banale rispetto a quello che accade nel mondo della tecnologia. Il consiglio di amministrazione di Tesla ha proposto un pacchetto azionario a Elon Musk che potrebbe raggiungere il valore astronomico di 1 trilione di dollari, se dovessero essere raggiunti obiettivi che sfidano la realtà economica attuale. Parliamo di 423,7 milioni di unità azionarie vincolate, che potrebbero portare la sua partecipazione al 28,8% dell’azienda, partendo dal 12% attuale. Il tutto mentre Tesla deve aumentare l’EBITDA da meno di 17 miliardi a 400 miliardi annuali. Una prospettiva che fa girare la testa, quasi come leggere il menù dei cocktail più sofisticati del bar, con cifre astratte che sembrano più fantasia che realtà.
Tesla punta a 8,5 trilioni di capitalizzazione di mercato, un milione di robotaxi operativi, 20 milioni di veicoli consegnati e un milione di “bot”. Il robot umanoide Optimus, che doveva essere un simbolo di innovazione, non ha rispettato alcune scadenze, ma il consiglio sembra disposto a premiare Musk comunque se la capitalizzazione di mercato rimane solida. Si tratta di un approccio che unisce audacia e tolleranza al fallimento, una strategia quasi cinematografica, dove il risultato finanziario conta più delle difficoltà tecniche incontrate lungo il percorso.
In Francia, ASML investe 1,5 miliardi in Mistral, startup di intelligenza artificiale valutata 11,7 miliardi. L’azienda punta a sviluppare il più grande data center europeo vicino a Parigi e si affaccia sul mercato dell’IA sovrana, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza tecnologica dagli Stati Uniti. Il capitale e la tecnologia sembrano viaggiare su binari paralleli, con la speranza di sinergie concrete tra hardware e intelligenza artificiale. Nonostante i ricavi attuali di Mistral siano limitati, il mercato premia la visione futura, un approccio che somiglia più a scommesse strategiche che a risultati immediati.
La Commissione Europea ha inflitto a Google una multa di 2,95 miliardi per pratiche anticoncorrenziali e potrebbe imporre la vendita di parti della divisione AdTech. La questione riguarda il monopolio nella compravendita di annunci online, e le autorità europee insistono sulla necessità di una soluzione strutturale. Google promette ricorso, ma il messaggio è chiaro: anche i giganti devono rispettare le regole se vogliono continuare a dominare il mercato.
Meta, guidata da Zuckerberg, annuncia investimenti per 600 miliardi negli Stati Uniti entro il 2028, puntando su data center, cloud e capacità di calcolo per l’intelligenza artificiale. Le cifre sfiorano l’incredibile, ma sottolineano la strategia aggressiva di espansione infrastrutturale e tecnologica. Gli investimenti programmati per i prossimi anni testimoniano come la competizione nell’IA sia ormai una questione di capitali, risorse e visione a lungo termine.
Anthropic, invece, accetta di pagare 1,5 miliardi per chiudere una causa legata al copyright, uno degli accordi più rilevanti finora nel settore dell’IA. Ogni libro coinvolto vale circa 3.000 dollari, e la vicenda mette in evidenza le implicazioni legali e etiche dell’addestramento dei modelli su contenuti protetti. La questione della proprietà intellettuale diventa centrale nella governance delle startup e dei colossi tecnologici, segnalando che l’innovazione senza regole può generare contenziosi miliardari.
OpenAI si trova sotto osservazione per la sicurezza dei minori. I procuratori generali di California e Delaware hanno inviato lettere critiche in relazione a recenti tragedie, chiedendo garanzie sulle misure di sicurezza. La trasformazione della divisione a scopo di lucro in una possibile entità quotata in borsa aggiunge complessità, mentre le autorità cercano di conciliare innovazione e responsabilità sociale.
Il Bar dei Daini diventa, in questo contesto, un osservatorio discreto su un mondo che corre più veloce dei nostri occhi. Musk e Tesla promettono trilioni e robotaxi, ASML e Mistral rincorrono la supremazia europea dell’IA, Google rischia lo scorporo, Meta pianifica centinaia di miliardi di investimenti e Anthropic paga per la violazione del copyright. OpenAI deve garantire sicurezza e conformità legale. Ogni dato sembra irreale, ma è parte della realtà quotidiana degli affari tecnologici globali.
Tra un sorso e l’altro, emerge la sensazione che stiamo assistendo a un gioco strategico globale. Numeri astratti, obiettivi impossibili e decisioni etiche e regolatorie si intrecciano in un ritmo frenetico. La tecnologia accelera, gli investimenti moltiplicano la posta in gioco e la governance diventa cruciale. Chi osserva deve saper distinguere tra hype e risultati concreti, tra visione e realtà di mercato.