Collider Fellowship del Lincoln Center è un programma del Lincoln Center per le Performing Arts che ospita sei artisti selezionati per una residenza di nove mesi dedicata all’esplorazione di come tecnologie emergenti possano trasformare l’esperienza performativa dal vivo. Gli artisti ricevono spazio studio al Lincoln Center e presso Onassis ONX, supporto finanziario, assistenza artistica e amministrativa, e libertà di sperimentazione senza l’obbligo di consegnare un progetto finito.

Il 20 settembre 2025 Lincoln Center ha presentato la seconda classe di Collider Fellows composta da Cinthia Chen; Stephanie Dinkins; Kevin Peter He; Rashaad Newsome; Sam Rolfes; James Allister Sprang. Ogni artista porta avanti pratiche che combinano performance, installazione, design immersivo, AI, realtà virtuale, suono spazializzato.

Un esempio emblematico del tipo di progetto che ispira il programma è The Dream Machine Experience, una commissione del Lincoln Center realizzata nel giugno 2024 da Nona Hendryx, che unisce realtà aumentata, realtà virtuale, intelligenza artificiale, robotica sociale e narrazioni Afrofuturiste per creare ambienti immersivi e inclusivi, con particolare attenzione al coinvolgimento delle comunità BIPOC.

Lincoln Center definisce questa Fellowship come una iniziativa non transactionale: non viene imposto un prodotto finale, né una commissione obbligatoria; si valorizza ricerca, prototipazione, sviluppo personale, possibiltà di pausa e riflessione. Questo approccio appare come una sfida significativa ai modelli di residenza artistica tradizionale, fortemente misurati su output.

Alcuni nodi critici restano: come rendere accessibile questa arte al grande pubblico oltre i confini della tecnologia avanzata; come rendere il processo valutabile agli occhi di finanziatori; come garantire che la diversità sia reale e non solo estetica; come evitare che l’innovazione tecnologica diventi un lusso per pochi.