Quando Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha messo piede a Pechino a luglio, la scena sembrava una rock-star mondiale in tour. Accolto con Tang suit e saluto in mandarino incerto, Huang ha annunciato a media statali cinesi che Washington avrebbe presto concesso le licenze di esportazione per i suoi chip H20. Sembrava l’inizio di un trionfo senza ostacoli. Solo due settimane dopo, l’atmosfera è cambiata. La Cyberspace Administration of China ha convocato i dirigenti di Nvidia per indagare sulla sicurezza dei chip, citando pressioni dei legislatori statunitensi per l’installazione di funzionalità di tracciamento nei processori destinati all’export.