Elon Musk minaccia di portare apple in tribunale per presunte violazioni antitrust, e lo fa con la sicurezza di chi ha già trasformato le conferenze stampa in show e le cause legali in parte integrante della propria strategia di marketing. Il bersaglio non è un dettaglio marginale, ma il cuore del potere di Cupertino: l’App Store e la sua capacità di decidere chi sale e chi resta giù nella scala della visibilità digitale.

La scintilla nasce da un’accusa precisa: Apple avrebbe creato un sistema di classifiche e sezioni curate che spinge in modo sproporzionato le app di OpenAI, relegando la concorrenza, incluso Grok e la stessa piattaforma xAI di Musk, a posizioni di secondo piano. Mentre ChatGPT troneggia al primo posto tra le app gratuite negli Stati Uniti, Grok si trova quinto, e soprattutto fuori dalla sezione “Must-Have Apps”, un’area vetrina che può determinare milioni di download in pochi giorni. Non è un caso che Musk definisca questa dinamica “una violazione antitrust inequivocabile”.