Cape Canaveral, settembre. Non c’erano né presidenti né first lady, ma mille piccoli azionisti, zaini a tema spaziale e sguardi al cielo come in una processione laica. Cinque satelliti. Cinque, non cinquemila. Lanciati da SpaceX, ma non per conto di Elon Musk. Ironico, no? Il razzo Falcon 9 ormai una navetta da routine per i nerd con budget trasportava i dispositivi di AST SpaceMobile, un’azienda che Musk ha etichettato con disprezzo regolatorio come “una meme stock”. Traduzione: roba da Redditari illusi e bag holders col cappellino di Dogecoin.