
Parlare oggi di intelligenza artificiale applicata al biotech significa toccare uno degli snodi più delicati e controversi della trasformazione digitale globale. Finché il dibattito restava confinato nei laboratori universitari o tra le pagine patinate delle riviste scientifiche, la narrazione era rassicurante: un mondo in cui l’AI aiuta a decifrare la complessità della biologia, senza toccare i nervi scoperti della geopolitica e del mercato. Poi è arrivata Biomap, una creatura sino-hongkonghese co-fondata da Robin Li Yanhong, patron di Baidu, che ha deciso di rovesciare il tavolo. In pochi anni ha costruito una piattaforma che oggi dichiara apertamente di aver superato AlphaFold, la creatura di DeepMind e Alphabet, non in teoria accademica ma nella commercializzazione concreta di modelli AI per la scoperta di farmaci.