Quando un’azienda tecnologica inizia a distribuire bonus da “alcune centinaia di migliaia a milioni di dollari” a un terzo della propria forza lavoro, il segnale non è semplicemente generosità o crescita: è panico strategico. OpenAI, il semidio creatore di ChatGPT, si sta preparando al lancio del suo prossimo modello GPT-5 e, allo stesso tempo, fronteggia quella che si può definire solo come una guerra asimmetrica del talento. Gli assegni non servono più a motivare, servono a blindare. Perché il vero capitale nell’era dell’intelligenza artificiale non è il software, è chi lo scrive.