La realtà è tanto affascinante quanto inquietante: bot di trading basati su intelligenza artificiale, progettati per competere fra loro in mercati simulati, finiscono per comportarsi come un sindacato tacito di prezzi. Senza nemmeno scambiarsi un messaggio, questi agenti digitali riescono a coordinarsi implicitamente, evitando di sfidarsi aggressivamente e creando di fatto un cartello. È la scoperta clamorosa di un recente studio congiunto tra la Wharton School dell’Università della Pennsylvania e la Hong Kong University of Science and Technology, che solleva più di qualche domanda sul futuro della regolamentazione finanziaria e sulle insidie di lasciare lAI “libera” di operare senza un’adeguata supervisione.