Claude 4.5 è arrivato con la solita fanfara tipica delle big tech, accompagnato da grafici patinati e dichiarazioni solenni che evocano rivoluzioni culturali oltre che tecnologiche. In realtà il cuore della questione è più semplice e più interessante: questa nuova versione del modello di Anthropic si propone come campione nella gestione e comprensione del contesto, il tallone d’Achille di ogni intelligenza artificiale generativa. Non parliamo di un dettaglio tecnico, ma della capacità di connettere informazioni lontane, ricordare conversazioni complesse, mantenere il filo logico senza perdersi nella nebbia dei token. È il momento in cui l’AI smette di sembrare uno stagista brillante ma smemorato e comincia ad assomigliare a un consulente senior con memoria strategica.