Quella che sembrava l’eterna promessa non mantenuta è diventata, quasi all’improvviso, un ritorno in grande stile. Oracle, l’anziano monolite del database aziendale, sta vivendo il suo periodo migliore dal 2001 grazie a una crescita inarrestabile nel cloud e nella domanda di intelligenza artificiale. I risultati finanziari del Q4 2025 parlano chiaro: +11% di ricavi, 15,9 miliardi di dollari, previsioni ottimistiche e un’impennata del titolo del 24% che ha fatto sobbalzare più di un hedge fund manager.

Per gli investitori, l’euforia è contagiosa. Ma stavolta, sotto il velo delle slide patinate, c’è qualcosa di sostanziale: il ritorno dell’egemonia del dato proprietario come leva strategica. Ed è qui che Oracle ha giocato d’anticipo. O forse ha semplicemente aspettato che il mondo tornasse verso di lei.