Figma Make è uscito ufficialmente dal recinto dorato della beta, spalancando le porte a tutti gli utenti della piattaforma. È l’equivalente di un colpo di frusta nel mondo degli strumenti di sviluppo assistito dall’intelligenza artificiale. Chiunque, con o senza un briciolo di competenza in codice, può ora chiedere a una macchina di creare un’app funzionante partendo da una semplice descrizione testuale. Ti sembra familiare? Certo, l’aria di famiglia con Google Gemini Code Assist e Microsoft GitHub Copilot è evidente. Ma non farti ingannare dalle somiglianze superficiali. Qui la differenza non è solo nel DNA del prodotto, ma nell’approccio quasi spregiudicato con cui Figma sta invadendo un territorio che fino a ieri era monopolio degli sviluppatori.