Google sta lentamente trasformando il suo motore di ricerca in una macchina da guerra educativa. E non lo sta facendo con la solita fanfara da keynote californiano, ma a colpi chirurgici di nuove funzionalità integrate nell’ormai onnipresente AI Mode. L’ultima novità? Gli utenti possono ora caricare immagini direttamente dal desktop per chiedere a Gemini, l’intelligenza artificiale generativa al centro di tutto, di interpretarle, spiegarle e sezionarle come un professore post-moderno con un dottorato in machine learning. Il target dichiarato? Gli studenti. Il target reale? Chiunque voglia disintermediare la conoscenza, bypassando l’umano, spesso lento, opinabile e soggettivo.