Fujitsu ha appena alzato l’asticella di una partita che il settore sanitario giapponese non poteva più permettersi di rinviare. In un Paese che invecchia più velocemente di quanto crescano i suoi medici, annunciare lo sviluppo di una piattaforma di AI agent sicura ed efficiente non è marketing patinato ma un atto di pura sopravvivenza economica e sociale. La parola chiave, tanto cara ai board e agli investitori, è “efficienza operativa”, ma il sottotesto è ben più crudo: senza un salto tecnologico radicale il sistema sanitario rischia di collassare sotto il peso della sua stessa burocrazia. Fujitsu lo sa, e non a caso lancia il suo orchestrator AI agent come se fosse il direttore d’orchestra chiamato a domare una sinfonia di strumenti che fino a ieri suonavano ognuno per conto proprio.