Non fatevi ingannare dal nome dolciastro. Kimi K2 non è un simpatico cartone animato giapponese né una mascotte da caricare su TikTok. È un colosso di 1 trilione di parametri che cammina silenziosamente tra le linee di codice, pronto a stravolgere le gerarchie globali dell’intelligenza artificiale con un approccio che, fino a ieri, sembrava il dominio esclusivo delle elite della Silicon Valley. Moonshot AI, una start-up cinese con sede a Pechino e le tasche piene grazie ai finanziamenti di Alibaba, ha appena scagliato il suo nuovo mostro computazionale nel ring dell’open-source globale, e le onde d’urto si sentono già da Menlo Park a Bangalore.