Nel sequel di M3GAN , Universal e Blumhouse fanno quello che ci si aspetta da due aziende che hanno appena incassato 180 milioni di dollari da un investimento di 12: riprovano a moltiplicare la formula, ci mettono più soldi, più esplosioni, più AI, e un pizzico in più di serietà. Il problema? Hanno dimenticato di aggiornare l’anima. M3GAN 2.0 è uno di quei sequel che sembrano convinti che basti raddoppiare il budget per replicare il successo. Ma come ci ricorda Variety, “The original had heart beneath the horror — the sequel has hardware.” È come se qualcuno avesse messo Black Mirror, Terminator 2 e un algoritmo per sceneggiature in un frullatore e avesse premuto il pulsante “military-grade puree”.