Quando Mark Zuckerberg decide di mettere una bandiera su un concetto come “superintelligenza”, non lo fa per ragioni estetiche. Lo fa perché ha capito che, nella corsa alla costruzione della prossima egemonia cognitiva, la velocità non basta. Serve massa critica di talento, controllo narrativo e il potere economico per trasformare l’intuizione in dominio. Con la nomina di Shengjia Zhao, uno dei co-creatori di ChatGPT, come Chief Scientist di Meta Superintelligence Labs, il messaggio è chiaro: questa non è una startup da garage, è la nuova DARPA dell’intelligenza artificiale.