Quando Microsoft gioca d’anticipo e inizia a riscrivere parti del suo codice per Copilot con riferimenti chiari a GPT-5, la Silicon Valley trattiene il fiato. Non perché ci si aspetti una rivoluzione improvvisa, ma perché ogni mossa in quella direzione svela frammenti di un piano ben più ampio: colonizzare lo spazio dell’intelligenza adattiva prima che altri competitor capiscano dove guardare. I nuovi indizi portano tutti nella stessa direzione: l’introduzione di una modalità “Smart” all’interno di Copilot, accanto alle già note Quick Response, Think Deeper e Deep Research. La differenza? Apparentemente minima. Sostanzialmente, un terremoto silenzioso.