Un’altra pietra miliare o solo l’ennesima illusione? la china lancia il suo “alphago moment” per la ricerca sull’intelligenza artificiale.

Un’altra tappa verso la cosiddetta AGI? Non è un’esagerazione affermare che il team cinese ha appena creato un momento “AlphaGo” per la ricerca sull’intelligenza artificiale, un vero e proprio spartiacque nel modo in cui i sistemi AI possono auto-progettarsi e innovare. La nuova creatura, ASIARCH, è la prima dimostrazione di quella che chiamano Artificial Superintelligence for AI research (ASI4AI) in un ambito cruciale: la scoperta automatica di architetture neurali, o Model Architecture Discovery.

Mentre i sistemi AI mostrano capacità che migliorano in modo esponenziale, la velocità della ricerca stessa è ancora limitata da una capacità cognitiva umana che resta sostanzialmente lineare, creando un collo di bottiglia sempre più severo. Graham Hill, noto come Dr G, ha discusso a lungo questa sfida: la potenza computazionale cresce vertiginosamente, ma il vero limite rimane il cervello umano che guida e valuta i progressi. Qui entra in gioco ASI-ARCH, il sistema che promette di superare questa barriera fondante.