Chiunque abbia seguito i mercati finanziari negli ultimi due anni sa che esiste un solo spettacolo degno di nota: i risultati trimestrali di Nvidia. Wall Street li attende come i fedeli attendono le parole del pontefice, solo che in questo caso il vangelo non è spirituale ma fatto di transistor, chip e margini lordi da capogiro. Quando mercoledì l’azienda ha annunciato un fatturato di 46,7 miliardi di dollari, con una crescita del 56% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i numeri hanno risuonato come un inno alla potenza del mercato chip AI. Eppure la reazione non è stata l’esplosione di euforia che qualcuno si aspettava. Anzi, le azioni Nvidia hanno subito un calo immediato, come se la realtà si fosse presa la briga di ricordare agli investitori che neppure le montagne possono crescere all’infinito.