Quello che Wang Xingxing mette sul tavolo è la vera linea di faglia che separa la fantascienza dalla produzione di massa: non servono più gambe in carbonio o servomotori da laboratorio NASA, ma cervelli sintetici all’altezza. Il fondatore di Unitree parla chiaro: il “momento ChatGPT” per la robotica non è ancora arrivato. È una constatazione che fa sorridere chi si aspettava un’ondata di androidi a presidiare le nostre cucine entro il 2025, ma anche un avvertimento per chi crede che basti mettere un LLM su un chip per far nascere un robot maggiordomo. La soglia critica dell’intelligenza artificiale incarnata non è una sfumatura tecnica: è il punto in cui un robot smette di essere un telecomando costoso e diventa un agente autonomo in un ambiente non pre-programmato.