Londra, primavera 2025. Mentre il Regno Unito si prepara all’ennesimo reboot politico tra intelligenza artificiale e distopia quotidiana, una novità luccicante spunta all’orizzonte urbano: un globo metallico, lucido, vagamente alieno, ti invita ad “autenticarti”. Non con password, né con documenti. Ti chiede solo… gli occhi. O meglio, l’iride.
La macchina si chiama Orb, la società che la distribuisce Tools for Humanity. Nome ironico per un progetto tecnocratico. Dietro le quinte, l’onnipresente Sam Altman, CEO di OpenAI, e il co-fondatore Alex Blania. Non bastava ChatGPT a rivoluzionare il pensiero umano, adesso l’obiettivo è mappare chi è effettivamente umano. Non in senso filosofico — Dio ci salvi da Kant — ma in senso biometricamente verificabile.