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AI Cinese, una guerra a colpi di Reti Neuronali e Pixel: Tencent e SenseTime rilanciano al WAIC 2025

Il teatro non poteva essere più adatto: Shanghai, World Artificial Intelligence Conference, 27 luglio 2025. Lì, nel cuore della propaganda tecnologica cinese, dove il metaverso è ancora un’ipotesi e i modelli generativi sono già una religione di Stato, Tencent e SenseTime hanno sfoderato i nuovi ferri del mestiere. Non è solo una gara di chip e GPU, è una dichiarazione d’intenti strategica, geopolitica e industriale. La keyword è chiara: AI generativa. Le correlate si chiamano modelli multimodali e ambienti 3D. Ma sarebbe miope leggerla solo in chiave semantica. Qui si parla di potere.

Sensetime rilancia la sfida dell’AI cinese con petaflops, chip patriottici e asset leggeri

SenseTime, la startup che da tempo ha smesso di comportarsi come tale, sta per far saltare il banco dell’intelligenza artificiale con una mossa tanto prevedibile quanto spregiudicata: moltiplicare a tre cifre la sua capacità di calcolo entro i prossimi due anni, spingendo sul pedale dei chip domestici in piena guerra tecnologica con gli Stati Uniti.

Yang Fan, co-fondatore di SenseTime e gran manovratore della divisione SenseCore, ha messo le carte sul tavolo. La capacità computazionale crescerà tra l’“alto doppia cifra” e il “tripla cifra” su base annua nei prossimi 24 mesi. Tradotto in numeri, nel 2024 si parla di un +92% rispetto all’anno precedente, con un totale che ha sfondato i 23.000 petaflops. Ma dietro ai numeri c’è molto di più: un progetto strategico per svincolarsi dalla dipendenza da chip statunitensi e una corsa dichiarata al profitto per il 2026. Il tutto, con una certa voglia di provocazione tecnologica made in China.

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