L’ultima mossa del clan Trump nel grande circo della disinformazione digitale ha un nome altisonante e un’anima prevedibile: Truth Search AI. Un motore di ricerca “intelligente” nato all’interno della piattaforma Truth Social, creato per combattere la censura delle Big Tech. Risultato? Cinque link a Fox Business, nessuna traccia di pluralismo. Più che una rivoluzione tecnologica, un’eco chamber travestita da AI. Il partner tecnico è Perplexity, startup americana che in altri contesti viene venduta come alternativa credibile a Google. Qui, invece, sembra un’arma di precisione al servizio del messaggio trumpiano. Ma attenzione: il software non mente. Quando gli si chiede se le tariffe volute da Trump abbiano migliorato l’economia, l’algoritmo risponde con gelida oggettività: “le evidenze attuali indicano un effetto netto negativo”. Un caso raro di IA che morde la mano che la nutre, anche se poi ci pensa il filtro delle fonti a diluire tutto. Le uniche voci ammesse? Fox News, The Federalist, Washington Times. Manca solo InfoWars per completare il pacchetto.