Quando si parla di modelli di linguaggio di intelligenza artificiale, il più delle volte si immagina un gigante iper-tecnologico, forse americano o cinese, ma raramente si pensa a un prodotto italiano capace di competere davvero su scala globale. E invece, eccoci qui: Vitruvian Smart, un modello LLM da 12 miliardi di parametri sviluppato da ASC27, che non solo “sa parlare” italiano, ma si impone come una specie di campione nel comprendere la cultura italiana, grazie a un benchmark tutto nostrano, ItalicBench, curato da CRISP presso l’Università Milano Bicocca.

ItalicBench research non è un semplice test. È un giudice severo, una sfida diretta a verificare quanto i modelli di linguaggio possano non solo comprendere la lingua italiana, ma anche maneggiare con destrezza riferimenti culturali, contesti storici, sfumature sociali e tutto quel background che rende la nostra cultura così stratificata e complessa. È come chiedere a un intellettuale digitale di sapere non solo i vocaboli, ma anche il perché di certi gesti, di certi modi di dire, e di quella saggezza popolare che spesso sfugge agli algoritmi più spavaldi.