Quello che sta accadendo in Wikipedia in questi mesi è una sorta di stress test globale per l’ecosistema dell’informazione, e la reazione dei suoi editori volontari assomiglia pericolosamente al comportamento di un sistema immunitario sotto attacco. Gli agenti patogeni in questione non sono malware o cyber-attacchi, ma bozze malconce e citazioni inventate di sana pianta, prodotte in quantità industriale da strumenti di scrittura basati su intelligenza artificiale. Il problema non è tanto l’esistenza di questi testi, ma la velocità con cui riescono a invadere lo spazio editoriale e la difficoltà di bonificarlo senza consumare energie e tempo che, in teoria, dovrebbero essere destinati al miglioramento della qualità complessiva dei contenuti.