Il club esclusivo delle aziende da 3 trilioni di dollari ha un nuovo membro e una nuova indagine antitrust. Secondo il New York Times, la nuova indagine su Nvidia, Microsoft, e OpenAI, supportata da Microsoft, esaminerà i loro ruoli dominanti nell’intelligenza artificiale. Il Dipartimento di Giustizia e la Federal Trade Commission parteciperanno all’indagine, poiché i progressi nell’IA generativa potrebbero rivoluzionare il mondo.

La nuova indagine si unisce a molte altre recenti sulle norme sull’intelligenza artificiale, inclusi i rischi per i consumatori in OpenAI e le trattative con le startup AI. In passato, il DOJ e la FTC erano in prima linea nel controllare Big Tech, affermando che aziende come Alphabet, Amazon, Apple e Meta avevano violato le leggi antitrust.

Man mano che aumentano il loro potere e i prezzi delle azioni, i nuovi giganti dell’intelligenza artificiale stanno ottenendo più influenza sul mercato. Microsoft, Nvidia, Alphabet e Apple rappresentano quasi un quarto dell’indice S&P 500, generando molte discussioni tra gli investitori sulla concentrazione.

In passato, Apple è stata parte del club dei 3 trilioni di dollari e il titolo è vicino a riconquistare quel traguardo. Secondo alcune fonti, il produttore di iPhone, che è rimasto indietro nella corsa all’intelligenza artificiale, annuncerà lunedì una collaborazione con OpenAI al WWDC per integrare ChatGPT nel sistema operativo dell’iPhone.

Ci saranno altre cause antitrust? Lo scopriremo presto, ma per ora l’intelligenza artificiale sembra solo crescere.

Parallelamente la Federal Trade Commission sta esaminando se l’accordo tra Microsoft e la startup di intelligenza artificiale Inflection sia stato strutturato per evitare il controllo governativo, secondo il Wall Street Journal.

A marzo, Microsoft ha assunto il cofondatore di Inflection AI, Mustafa Suleyman, e quasi tutto il suo team, e ha pagato 650 milioni di dollari alla startup per una licenza di rivendita della sua tecnologia. Gli investitori di Inflection sono stati informati che sarebbero stati ripagati dai proventi delle vendite nel tempo.