La recente decisione di Microsoft di fermarsi nell’espansione della propria capacità di data center autogestiti ha suscitato alcune domande sull’approccio infrastrutturale della compagnia, in particolare alla luce della sua partnership con OpenAI. Questa mossa, sottolineata dagli analisti di Wells Fargo, appare come una parte di un ripensamento strategico che Microsoft sta facendo nella gestione della propria infrastruttura, piuttosto che un segnale di rallentamento nella domanda. La causa principale di questo cambiamento risiede nel mutato rapporto tra Microsoft e OpenAI, che sta influenzando profondamente le scelte di Microsoft nella costruzione di nuovi data center.
La sospensione della costruzione di circa 1,5 gigawatt (GW) di capacità autogestita ha sollevato molte speculazioni. Sebbene alcuni possano interpretare questa scelta come una ritirata dalla corsa alla costruzione di data center, gli analisti di Wells Fargo sottolineano che non si tratta di un segnale di contrazione della domanda. Al contrario, è il risultato di un “cambiamento di mix”, soprattutto per quanto riguarda la crescente autonomia di OpenAI nel garantire capacità infrastrutturale propria. Questo riflette un cambio di dinamiche tra i due giganti tecnologici, dove la dipendenza esclusiva di OpenAI da Microsoft per l’infrastruttura cloud sta venendo meno.
Negli ultimi anni, Microsoft ha seguito una politica espansionistica senza precedenti, costruendo data center in diversi stati degli Stati Uniti, tra cui Wisconsin, Virginia, Indiana e California. Nel solo anno fiscale 2024, il valore degli asset legati agli edifici di Microsoft è cresciuto di 26 miliardi di dollari. Nonostante ciò, la decisione di Microsoft di interrompere la costruzione di oltre 2 GW di capacità, a seguito di lettere di intenti non vincolanti, non è una chiara indicazione di rallentamento. Anzi, si configura come un riposizionamento strategico piuttosto che una vera e propria diminuzione della domanda.
Gli analisti di Wells Fargo aggiungono che Microsoft, nonostante la pausa nei progetti autogestiti, detiene ancora una solida capacità di 5 GW di data center già pre-affittati e previsti per entrare in funzione entro il 2028. Questo portafoglio rappresenta oltre il 60% dell’attività di leasing dell’intero settore negli ultimi sei trimestri, ponendo Microsoft ben al di sopra di qualsiasi altro competitor nel panorama dei cosiddetti “hyperscalers”.
Un altro fattore chiave che sta plasmando la strategia infrastrutturale di Microsoft è il cambiamento del rapporto con OpenAI. L’intelligenza artificiale, che fino a pochi anni fa era strettamente legata a Microsoft per i servizi di cloud computing e infrastruttura, sta ora cercando di gestire autonomamente le proprie necessità di potenza e capacità. OpenAI ha già ottenuto oltre 2 GW di potenza, inclusi un contratto da 11,9 miliardi di dollari in Texas. Inoltre, sta progettando di ottenere ulteriori 5 GW tramite il progetto ambizioso “Project Stargate”. Di conseguenza, Microsoft sta adattando la propria strategia infrastrutturale in risposta a queste nuove necessità, riducendo la sua esposizione alle costruzioni di data center autogestiti.
Anche il mercato dei Real Estate Investment Trust (REIT) per i data center sta risentendo di questi cambiamenti. Secondo Wells Fargo, la pausa nei progetti di espansione di Microsoft ha avuto un impatto minimo sul mercato pubblico dei REIT legati ai data center. La forte attività di leasing di altri hyperscalers e la continua crescita della domanda al dettaglio indicano che il mercato dei data center rimane robusto, nonostante l’aggiustamento di Microsoft.
In un contesto di rapida evoluzione come quello del cloud computing e dell’intelligenza artificiale, le decisioni di Microsoft sembrano essere il risultato di una strategia più ponderata e meno reattiva. La sospensione nella costruzione di nuovi data center autogestiti non deve essere vista come un segnale di indebolimento della domanda, ma come una mossa per ottimizzare le proprie risorse, in risposta a una collaborazione con OpenAI che sta diventando sempre più autonoma.