Microsoft non è mai stata famosa per farsi dettare la linea da qualcun altro. Nemmeno da una sua creatura. Sì, perché OpenAI è ormai un pezzo interno all’impero di Redmond, una macchina da soldi da 13 miliardi di dollari – pardon, un “partner strategico”. Ma nel mondo dell’intelligenza artificiale generativa, la fedeltà è un concetto fluido. E oggi GitHub Copilot diventa il campo di battaglia dove Microsoft decide di mettere in discussione il suo matrimonio tecnologico con Sam Altman e soci.
Ecco la notizia vera: Microsoft ha stretto un accordo con Anthropic per utilizzare il modello Claude 4 nel cuore pulsante delle nuove funzionalità di GitHub Copilot. Non si tratta di un’integrazione marginale o di un simpatico test A/B. Le nuove funzionalità “agenti intelligenti” – ovvero strumenti che non si limitano a suggerire righe di codice ma agiscono in autonomia, monitorano siti web, risolvono bug in tempo reale e riscrivono interi programmi in altri linguaggi – saranno alimentate esclusivamente da Claude. Niente ChatGPT. Niente opzioni. L’utente non può scegliere. Punto.
Ora, perché questa mossa è importante? Perché segna il primo vero atto di infedeltà pubblica da parte di Microsoft nei confronti di OpenAI. Nonostante l’investimento monstre, Redmond non vuole più essere monogama. E non si tratta solo di una scelta tecnica. È strategia pura, geopolitica del cloud.
La verità, che non troverai nei comunicati stampa zuccherati, è che Microsoft non vuole diventare dipendente da un’unica AI factory, nemmeno se quella factory è controllata a metà. Soprattutto se quella factory ha appena lanciato un proprio agente di programmazione AI – diretto concorrente del Copilot. Un controsenso? No. Una perfetta ironia darwiniana. Quando la startup che hai allevato inizia a farti concorrenza, è ora di diversificare.
Claude 4, il nuovo modello di Anthropic, si propone come alternativa elegante e raffinata a GPT-4. Meno show, più solidità. Il CTO di Microsoft Kevin Scott ha persino tessuto le lodi del Model Context Protocol, una di quelle chicche tecniche che i comuni mortali ignorano ma che per gli architetti software contano più dell’oro: un sistema open source per connettere agenti AI ad applicazioni in modo modulare, scalabile, interoperabile.
Non è solo una questione di performance. È una questione di controllo. Claude 4 offre a Microsoft ciò che OpenAI comincia a negare: flessibilità, distanza, negoziazione sul futuro. Perché una startup come Anthropic ha fame di mercato e accetterà condizioni meno unilaterali. Microsoft lo sa. E lo sfrutta. Pagherà per i modelli, certo. Ma sarà il burattinaio, non il burattino.
Dietro a tutto questo si intravede una trasformazione più profonda: l’evoluzione di GitHub Copilot da semplice assistente di codice a piattaforma di agenti AI full-stack. Non più solo suggerimenti contestuali, ma automazione decisionale, reattività autonoma, capacità di orchestrare task complessi. Stiamo parlando di un sistema che può diventare l’equivalente di un junior developer che lavora h24, senza pause caffè, e con conoscenze poliglottiche integrate.
Ora aggiungiamo il vero twist: Microsoft sta costruendo un ecosistema dove ogni agente può essere basato su un modello diverso, ottimizzato per task specifici. Oggi è Claude 4 a brillare. Domani? Forse Gemini di Google, forse Mistral, forse modelli open source. Il punto è che GitHub Copilot non sarà mai più una creatura esclusiva di OpenAI. È diventato un hub di modelli, una piattaforma modulare e neutrale – almeno in apparenza.
Il marketing parlerà di libertà di scelta, ma la realtà è ben più cinica: Microsoft vuole posizionarsi come arbitro della guerra dei modelli, non come tifoso di uno solo. Vuole offrire alle aziende un Copilot che non dipende da un’unica AI, ma che può adattarsi, evolversi, migrare. È l’architettura perfetta per un mondo in cui i modelli AI saranno prodotti intercambiabili. Come i chip. Come le GPU. Come i fornitori di cloud.
La mossa verso Claude è anche un segnale chiaro a chi guarda dall’esterno: Microsoft non è il braccio esecutivo di OpenAI. Non lo è mai stato. È il padrone del campo. E adesso vuole dimostrarlo anche a colpi di diversificazione.
C’è da chiedersi come reagirà OpenAI. Con tutta probabilità, continuerà a rafforzare la propria offerta diretta. La sfida dei copiloti – OpenAI vs GitHub – è solo all’inizio. E in quel gioco, non vince chi ha il modello più potente. Vince chi controlla la distribuzione.
Una curiosità per gli amanti della teoria del caos: Anthropic è stata fondata da ex di OpenAI, fuggiti proprio per divergenze etiche e di governance. Ora i loro modelli sono il motore di un prodotto Microsoft. Una vendetta fredda, servita in silicio. Silicon Valley style.
E così, mentre i titoli parlano dell’ennesima partnership AI, quello che sta succedendo è molto più profondo. Stiamo assistendo al disaccoppiamento silenzioso tra Microsoft e OpenAI. Non una rottura, non ancora. Ma un progressivo ridisegno delle dipendenze.
GitHub Copilot alimentato da Claude 4 è solo l’inizio. Perché nell’intelligenza artificiale, come nel potere, la vera partita si gioca sempre sul controllo delle fondamenta. E Microsoft lo sa fin troppo bene.