Lancaster House non è solo un palazzo neoclassico con moquette spessa e stucchi dorati. Questa settimana è il set di una commedia geopolitica in stile kafkaiano: Stati Uniti e Cina fingono di negoziare, mentre tutti – loro per primi – sanno che qui non si tratta di trovare accordi, ma di decidere chi scriverà le regole dell’intelligenza artificiale, dell’export tecnologico e del controllo sulle materie prime del XXI secolo. Welcome to la nuova Guerra Fredda, versione 5G.
Non è un vertice, non è una conferenza, non c’è un comunicato ufficiale. Solo stanze chiuse, facce tese e un’unica vera valuta sul tavolo: il dominio strategico su chip, rare earths e software di progettazione avanzata. La parola “tariffa” non compare più, ha lasciato il posto a un linguaggio più crudo, chirurgico, spietato: “export controls”.