C’è qualcosa di profondamente ironico, e insieme di tragico, nell’idea che le storie nate per amore vengano svuotate, impacchettate e riciclate per addestrare cervelli sintetici senza volto. Il caso delle fanfiction rubate da Archive of Our Own (AO3) e riversate su Hugging Face è solo l’ultima fotografia della voracità algoritmica che non conosce limiti né etica. Come se la cultura dell’accesso totale, della performance computazionale e della scalabilità perpetua potesse giustificare qualsiasi saccheggio, anche quello della creatività gratuita e condivisa.