La transizione digitale e l’espansione dell’intelligenza artificiale hanno spinto i data center al centro della scena europea, con una crescita esponenziale di infrastrutture nei principali hub tecnologici del continente. Tra le regioni destinate a subirne l’impatto maggiore c’è la Lombardia, al crocevia tra innovazione, industria e infrastrutture energetiche.
A confermarlo è Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, intervenuto alla recente inaugurazione del nuovo data center presso la centrale Lamarmora di Brescia, realizzato in partnership con la società francese Qarnot. Questa infrastruttura rappresenta un importante passo avanti nell’integrazione tra mondo digitale e sostenibilità: il calore generato dai server viene infatti recuperato e immesso direttamente in rete per riscaldare gli edifici della zona.
“Il trend di crescita dei data center in Europa è inarrestabile, e la Lombardia sarà una delle aree maggiormente interessate“, ha spiegato Mazzoncini. “Per questo è fondamentale progettare questi impianti in modo sostenibile fin da subito. Il recupero di energia termica generata dai data center è una sfida, ma anche una preziosa opportunità: si tratta di calore di scarto facilmente utilizzabile, a patto di intercettarlo e distribuirlo correttamente”.
La partnership con Qarnot dimostra come sia possibile pensare a data center capaci di supportare le esigenze di calcolo e, allo stesso tempo, contribuire alla decarbonizzazione delle città. La soluzione adottata a Brescia apre scenari di scalabilità interessanti anche per altre realtà italiane ed europee, rendendo la gestione energetica di questi “giganti digitali” parte di una strategia circolare.
In un mondo sempre più digitale, i data center rappresenteranno uno snodo nevralgico tra innovazione e sostenibilità. La capacità di farne anche una fonte di energia pulita sarà un elemento decisivo per costruire un futuro a basso impatto ambientale e a prova di transizione energetica.